sabato 28 febbraio 2015

Francesca Woodman e Vivian Maier, breve analisi astrologica comparativa di due famose fotografe americane, 1a parte

Francesca Woodman
Da vecchio patito del bianco e nero non ho mai cessato di occuparmi di fotografia e così recentemente mi sono imbattuto in un paio di articoli su queste due grandi fotografe americane le cui opere mi hanno sempre appassionato e che da tempo volevo analizzare da un punto di vista astrologico.
Mi sono allora deciso a scrivere questo articolo (diviso per comodità di lettura in due post separati, qui la seconda parte dell'articolo su Vivian Maier) dedicato a due donne assolutamente diverse ma uguali per importanza dato l'enorme impatto che la loro opera ha avuto sulla cultura e sulla società americana e non solo americane, malgrado la riluttanza dell'establishment a considerarle delle vere artiste.
Purtroppo di nessuna delle due si conosce esattamente l'ora di nascita per cui mi limiterò ad analizzare il loro tema natale solo per i riflessi sulla loro attività di fotografe, sul modo di essere artiste e di fare fotografie.
Le analizzerò una alla volta per non confondere il lettore e comincerò dalla più famosa e controversa delle due, Francesca Woodman.
 
Francesca Woodman (qui la biografia) nasce a Denver in Colorado, il 3 aprile 1958  in una famiglia di artisti, spesso chiamati collettivamente "i Woodmans",  il padre è noto pittore e anche fotografo, la madre è invece famosa come ceramista, il fratello illustratore.
Trascorre l'infanzia e adolescenza tra gli Usa e l'Italia dove i suoi genitori possiedono una casa per le vacanze e in cui trascorrono quasi tutte le estati, inizia a fotografare a 13 anni. 
Francesca frequenta anche per un anno le scuole elementari in Italia e impara a parlare e scrivere in italiano, negli Stati Uniti si iscrive alla scuola d'arte Rhode Island School of Design (RISD) continua la sua attività di fotografa e nel 1977/78 è di nuovo in Italia a Roma per un periodo di perfezionamento.
In questo periodo frequenta la famosa libreria Maldoror  e diventata amica dei proprietari qui viene a contatto con le eredità del surrealismo del futurismo e simbolismo dei primi anni del 900, conosce artisti come Segneri, Dessì, Mirri, Luzzi, frequenta l'ambiente artistico della Transavanguardia Italiana.
Francesca Woodman: autoritratto

Qualsiasi siano le sue radici artistiche il pensiero artistico della Woodman è tutto suo e assolutamente originale, non paragonabile a nessun altro del suo tempo, si potrebbe inquadrarla nell'Arte Concettuale ma come si può leggere qui più sotto la Woodman è per una preminenza  fondamentale e irrinunciabile  dell'estetica a prescindere dalle teorie che stanno all'origine della foto.
La Woodman compare spessissimo nelle sue stesse foto, con il corpo ritratto quasi sempre nudo ma mai rappresentato nella sua interezza, c'è sempre una buona parte di lei, di solito il viso, nascosta o deformata o semplicemente tagliata dalla foto, qualcuno dice che la Woodman ama camuffarsi nel paesaggio o ambiente che la circonda, qualcuno ha usato il termine nascondersi, qualcuno mimetizzarsi, altri con-fondersi,  lei parlava di "essere assorbita".
Questo suo mostrarsi negandosi nello stesso tempo, questa specie di gioco a nascondino con i destinatari delle sue immagini, diventa il leitmotif  della sua fotografia, lo ritroveremo nella sua carta natale, come un ambiguo richiamo di soccorso  "ho bisogno di aiuto, cercatemi... sono qui... " o come un sottile gioco di provocazioni "...chi c'è qui?...sono io?... oppure non sono io?..."
Il corpo nudo è stato un soggetto di importanza cardinale nella tematica dei surrealisti e Dadaisti di inizio secolo, basti pensare a Man Ray, ma la produzione artistica della Woodman è stata qualcosa di più di una semplice trasposizione su carta fotografica delle proprie visioni o di una ricerca puramente estetica (vedi la produzione di Erwin Blumenfeld).
Questo il testo tratto da un suo scritto che cercava di dare un senso logico e razionale (come se ciò fosse sempre possibile....) al suo modo di fotografare, ciò che secondo lei stava dietro alle sue fotografie, al suo lavoro di artista.

"L’idea per Space era molto più solidificata due o tre anni fa. Avevo l’idea di illustrare fisicamente metafore letterarie (the white lie) e di fare metafore fisiche per idee morali (la reputazione). E tuttavia, lavorando lentamente ad altri progetti, ho smarrito la particolarità di questa idea e sono venuta fuori con un gruppo di immagini che non illustravano nessun concetto specifico ma sono la storia di qualcuno che esplora un’idea […] seguiamo la figura che cerca di risolvere l’idea come se fosse un problema matematico e di inserirsi dentro l’equazione. Un paio di mesi dopo […] sono ritornata alla teoria originale per illustrare Self-deceit […] la cosa che mi interessava di più era la sensazione che la figura, più che nascondersi da se stessa, fosse assorbita dall’atmosfera, fitta e umida [....] una prova per intensificare la sensazione di atmosfera ... pesante e nuvolosa...la teoria dietro l'opera è importante ma per me è sempre secondaria alla soddisfazione dell'occhio..."

Francesca Woodman non scatta istantanee, pianifica attentamente ogni foto, come seguisse una  una sceneggiatura, prepara la scena in tutti i dettagli, dispone le luci e gli attori, e solo dopo che tutto ciò che era stato pianificato è stato eseguito si può scattare la foto, momento diventato solo un piccolo passo dell'intero processo creativo...
Le sue foto non catturano l'attimo che fugge, non vogliono farne memoria,  non c'è spazio per i ricordi, il solo scopo è far nascere in chi guarda nuove o vecchie sensazioni, eccitazioni, che non sono mai volute, e arrivano senza pietà...le sue foto non sono leggere nè facili, sono foto da subire...non da guardare, il nostro sguardo non riesce mai a penetrare nella foto ma è sempre la foto a penetrare in noi...perché le sue foto sono sempre delle storie o meglio delle recite di cui non ci è dato conoscere la trama ma solo qualche scena, senza sapere nemmeno di quale atto...e chi guarda ad ogni foto ritorna alla fine col pensiero al richiamo " ...venite a cercarmi...!!!)

Scriveva la Woodman "....ti ecciterai, caro amico, osservando un'immagine, ma non saprai mai che cosa vi è dentro...."

senza titolo
La Woodman conosce tutti i canoni della "buona" fotografia ma li usa per provocare, per indurre in chi guarda un moto di sorpresa o di imbarazzo, come quando ci si trova di fronte ad un comportamento stravagante, non adeguato alle circostanze...se guardiamo la foto qui accanto notiamo come non vi sia un punto focale dell'immagine, allo stesso tempo la foto è correttamente composta nelle masse chiare e scure per creare un effetto dinamico, di movimento e non di staticità, chi guarda è costretto a chiedersi di chi è la mano che sorregge il braccio, quale lo scopo della foto...il seguito del movimento delle mani e braccia, ciò che verrà dopo....salvo non sapersi rispondere e restare semplicemente ammaliati dalla sinuosità del bianco immerso nel nero e viceversa...fotografia intrigante come tutte le sue ... mai banali ...e nemmeno mai così disturbanti come invece succederà spesso per altre fotografe/performers che la copieranno e cercheranno inutilmente di imitarne lo stile senza possedere la stessa sensibilità e la stessa qualità estetica.
 
Le foto della Woodman non sono mai dei semplici scatti, per aggiungere ulteriori livelli di interpretazione e renderle ancora più misteriose e ambigue la Woodman usava tutte le tecniche note e meno note di produzione fotografica sia prima che durante che dopo lo scatto, doppie esposizioni, tempi lunghi di esposizione, mascheramenti ecc.ecc. dobbiamo ricordare che le sue foto sono state scattate negli anni '70 quando al fotografo era consentito lavorare in camera oscura solo sulle foto in bianco e nero, essendo il colore una tecnica ancora nuova che implicava l'impiego di grandi macchinari e tecnologie complicate e costose, poco suscettibili di essere adoperate dal singolo artista nel suo piccolo laboratorio.

Se fosse vissuta al tempo della fotografia digitale e di Photoshop forse Francesca Woodman avrebbe usato un diverso linguaggio fotografico ma non lo sapremo mai, purtroppo la Woodman è morta giovanissima, suicida, nel 1982 a New York, dove aveva cercato con scarsi risultati di imporsi come fotografa/artista.
Aveva anche iniziato ad usare un diverso stile nel suo lavoro, cercava di liberarsi dai codici estetici dei suoi primi anni di fotografia ma non ci riusciva, quei codici erano troppo biografici, rappresentativi della sua identità, era come negare se stessa...

Il suo libro fotografico dal titolo alquanto significativo di "Some disordered interior geometries" (la traduzione letterale come riportata di solito è " Alcune disordinate geometrie interiori" ma la totalità dei critici italiani non riflette sul fatto che il termine "disorder" non è stato scelto a caso dalla Woodman dato che in inglese ha anche il significato di malattia, di malessere fisico o psichico) era stato rifiutato, mal accolto, non capito e lei era stata messa in un angolo ...come scriveva ai suoi amici italiani "... l'unico  problema è che il mondo dell'arte qua ti dimentica se te ne vai cinque minuti..."

Dalla mole dei suoi lavori emerge il quadro di una persona con una evidente e forte necessità di aiuto psicologico, anche se nessuno ha saputo indicare una causa unica e certa come motivo del suo suicidio, credo che una indubbia propensione alla depressione, la delusione professionale, lo stress provocato dalla situazione di stallo creativo in cui si trovava, il timore di non riuscire a ritrovare gli stessi stimoli nel suo lavoro, anche la nostalgia per i periodi passati in Italia siano stati tutti i tasselli di un disagio che alla fine ha causato la sua fine così prematura.
Un po' di tempo prima di suicidarsi aveva scritto  "Ho dei parametri e a questo punto la mia vita è paragonabile ai sedimenti di una vecchia tazza di caffè e vorrei piuttosto morire giovane, preservando ciò che è stato fatto, anziché cancellare confusamente tutte queste cose delicate".


E' del 1973 la prima foto di Francesca Woodman, un "selfie" ante litteram
 la foto è scattata per mezzo di un bastone che aziona l'otturatore
 già in questa prima sua foto il viso è nascosto.
Francesca Woodman è diventata negli anni un'icona della cultura e arte americana moderna, dalla prima mostra postuma del 1986 fino ai giorni nostri la sua fama è andata aumentando a tal punto che ogni anno si moltiplicano le mostre retrospettive, incontri e dibattiti che vengono tenuti in suo nome un po' in tutto l'occidente, ha fotografato se stessa e il suo mondo interiore per soli 9 anni, dal 1973 al 1982,  lasciando ai posteri poco più di 800 foto.

Quando è morta era all'inizio della sua carriera artistica, anche se qualche critico  ha scritto che la Woodman non era ancora una vera artista, poichè formalmente  aveva appena terminato il percorso di allieva fotografa, fatto sta che la verità incontrovertibile è una sola e cioè che la sua opera è stata e sarà ancora di esempio e ispirazione (e purtroppo anche di banale copiatura) per tantissimi fotografi di estrazione culturale e sociale le più diverse.
Il suo enorme talento e la morte in giovane età ne hanno fatto un vero e proprio mito del nostro tempo ma non è mio compito di astrologo  giudicare il mito ma solo a capire i meccanismi che hanno contraddistinto la sua opera.
Non so perché ma mettermi a rovistare nelle pieghe della sua personalità per altri motivi mi sembra non accettabile e non lo farò.
 
Ma veniamo al tema natale di questa artista; nel complesso vediamo che il tema non è affatto gravato da un eccesso di aspetti negativi come il neofita si aspetta sempre nei casi di persone la cui vita è finita tragicamente ma è invece segnato da un numero ben maggiore di aspetti positivi soprattutto trigoni che dicono molto su come sia fallace l'idea di una vita serena e felice per chi possiede tanti aspetti positivi, specie trigoni, nel suo tema.
Al contrario l'astrologia insegna che di solito l'eccesso di trigoni in un tema segnala l'incapacità a fronteggiare le avversità quando arrivano, nel tema di Francesca Woodman per esempio non ci sono aspetti di quadratura che coinvolgano pianeti personali, nessuna possibilità di farsi fin da subito le ossa affrontando i contrattempi della vita, le inevitabili sberle che il destino ci riserva fin dall'infanzia...
La mancanza di quadrature in un tema segnala  sempre una mancanza di stimoli, meno ostacoli da superare e in definitiva meno occasioni di confronto e dialettica con l'ambiente esterno e la stessa famiglia.
Ma cerchiamo nel suo tema soprattutto le tracce della sua indole artistica e vediamo che nella sua carta natale sono molto evidenti un gruppo di alcune opposizioni e alcune antiscie, che danno nell'insieme una indicazione univoca e precisa della direzione artistica ed esistenziale presa dalla Woodman.

Per prima cosa notiamo la configurazione chiamata del rettangolo mistico e formata da quattro pianeti uniti da due opposizioni, due trigoni e due sestili.
Ogni pianeta è contemporaneamente il punto critico di stallo e blocco di una opposizione e anche punto di sfogo dell'altra opposizione, per cui la configurazione è estremamente dinamica ma a tal punto che c'è il rischio di perdere di vista gli obiettivi personali e finire le energie in una frenesia di attività che si rincorrono senza costrutto.
Cominciamo l'analisi del rettangolo con l'opposizione più pesante e significativa delle due e cioè il sole opposto alla luna, da ariete a bilancia, non importa se l'ora di nascita è ignota dato che la luna per tutto il 3 aprile 1958 è in bilancia e quindi sempre in opposizione al sole secondo le regole degli antichi.
L'opposizione sole luna è a volte difficile da vivere e molto dipende dal resto del tema,  purtroppo la mancanza della domificazione non ci consente di sapere quali settori della sua vita sono stati maggiormente influenzati da questa opposizione ma anche senza questa possibilità resta il fatto che i luminari quando sono in opposizione diventano una sorta di perenne ostacolo alla propria realizzazione personale, la difficoltà se non l'impossibilità di conciliare gli opposti rimane anche se eventuali aspetti positivi di trigono e sestile possono servire a mitigare lo stress dovuto all'effetto frenante di questa opposizione rendendola un po' più dinamica e creativa.
Il Sole in Ariete, disposto da Marte, è abbastanza tipico degli artisti che lavorano fisicamente con il proprio corpo o sul proprio corpo, dei performer, dei creativi, di coloro che danno il via alle mode, fanno da trascinatori, da apripista, caratterizza però anche coloro che sono i primi a lasciare il campo di battaglia (di lavoro e carriera) se il loro contributo non viene apprezzato a sufficienza, è un segno di fuoco e il fuoco dell'ariete è (se non sostenuto da segni di terra a sufficienza nel tema) una vampata che si esaurisce in fretta.
La Luna in Bilancia, disposta quindi da Venere, è tipica invece di tutti coloro che sentono il bisogno di vivere ed esprimersi in ambiente esteticamente di qualità. soffrono le condizioni di lavoro pesanti o in ambienti sgradevoli o volgari, è una Venere che usa il cervello, la logica e la diplomazia, vuole intorno a se la bellezza e la pace.
Tanto il sole in Ariete è eccitato e frenetico tanto fredda e composta è la Luna in Bilancia e anche se tra sole luna evidentemente c'è opposizione troviamo le caratteristiche di ambedue i luminari  nel lavoro della Woodman, la sensualità esibita dai nudi è sempre espressa senza eccessi, senza mai cadere nella vera e propria trasgressione o nella volgarità,  cadute di stile che avrebbero potuto portare a letture e interpretazioni inappropriate e fuorvianti, nelle sue foto c'è sempre un rifiuto a lascarsi andare completamente, l'artista si ferma sempre un passo prima di arrivare all'estremo...il Sole moderato dalla Luna...in altre parole Marte moderato da Venere.

senza titolo, Roma, 1977-78
Il secondo aspetto di opposizione di questo rettangolo è quello tra Marte in Acquario  e Urano in Leone, questa opposizione è meno difficile di quella precedente in quanto marte è sì in sua caduta e urano in suo esilio ma ognuno dei due riceve l'altro con buona dignità essenziale compensando così le debilità.
Non si può però tacere del fatto che questa opposizione si presenta negli individui dotati di carattere polemico e poco propensi ad ascoltare i suggerimenti degli altri, devono agire in assoluta libertà e fanno sempre e comunque di testa loro, fino alle estreme conseguenze.
Marte in Acquario è sinonimo di volontà di esprimersi secondo le proprie convinzioni senza curarsi della tradizione o delle regole, lavora male da solo, produce meglio e di più quando il nativo opera in cooperazione, ma questo è dato solo agli individui più elevati spiritualmente, di solito indica personalità rivoluzionarie nel loro campo di azione, che non amano l'ortodossia e non amano farsi dire cosa e come fare...tipi tosti da non sottovalutare, il pericolo è che la loro voglia di disfare tutto non si rivolti contro di loro stessi e diventi distruttiva invece che costruttiva.
Urano in Leone è un pianeta generazionale e quindi non gli si deve dare troppa importanza in questa analisi ma va detto comunque che in questo segno Urano dona il massimo di creatività e ricerca della espressività personale, ottima posizione per coloro che per altri fattori astrologici sono portati alle espressioni artistiche di qualsiasi tipo, ne fà degli artisti d'avanguardia, ma che amano operare come solisti...

Consideriamo poi che  Marte e Urano nella teoria funzionano anche come punti di sfogo per l'opposizione Sole Luna : Marte quindi come creazione artistica non ortodossa e quasi eccentrica, diversa dai canoni fin ad allora accettati, invenzione che tiene conto delle qualità di Sole e Luna fondendole in un tutt'uno di rara originalità...e Urano che conferma una volta di più le qualità fuori dall'ordinario del soggetto.
Di solito una opposizione tra sole e luna in un tema natale porta anche significati di tensioni familiari, disaccordi tra genitori, ma poichè non sembra essere questo il caso, i genitori sono ancora insieme dopo più di cinquant'anni di matrimonio, è più probabile che l'opposizione si sia manifestata solo a livello psicologico personale e pertanto abbia avuto i suoi sviluppi solo in campo artistico.
Non ho d'altra parte informazioni sufficientemente valide sulla vita affettiva della Woodman per poter fare affermazioni sulla sua capacità di conciliare o meno razionalità e istinto nei rapporti con l'altro sesso.

Un altra opposizione abbastanza importante è quella tra Mercurio in Toro e Nettuno in Scorpione, Mercurio taurino è un mercurio pratico e realista, vuole vedere le sue idee messe in pratica, diventare oggetti, forme, cose da poter sperimentare con i sensi e non solo con la ragione, è molto adatto a chi vuole mettere insieme idee e forma e struttura, esattamente come fanno i fotografi e artisti figurativi in genere.
La parte difficile di questo accoppiamento tra la leggerezza di mercurio e la pesantezza del toro è l'ostinazione e la difficoltà ad accettare anche solo l'idea di modificare le proprie ...idee, c'è la quasi impossibilità a cambiare rotta una volta presa una direzione.
Nettuno è pianeta generazionale quindi possiamo solo accennare alla mistura di confusione, inganno, perdita di identità causate da Nettuno e la spinta data dalla propria sessualità, il desiderio di conoscere per possedere, di ricercare le cause dietro gli eventi, date dal segno in cui si trova e cioè lo Scorpione.
Qui l'opposizione tra Mercurio e Nettuno, aspetto bloccante e non dinamico, genera inganni, illusioni, sfiducia in se stessi, le esigenze di dettaglio e precisione di Mercurio non vanno d'accordo con il confusionario Nettuno, lo sfogo di questa opposizione sarebbe Plutone che essendo però il pianeta generazionale per eccellenza può essere usato solo conoscendone  la posizione in mundo cioè nelle case, mancando ciò si limitare ad aggiungere una certa ossessione, maniacalità,  nelle manifestazioni di Mercurio visto e considerato che tra questi due pianeti vi è una congiunzione per antiscia abbastanza stretta.
Mercurio tra l'opposizione a Nettuno e il trigono/antiscia a Plutone si trova nelle condizioni di comunicare in modo potente e determinato ma allo stesso tempo confuso e ingannevole: gridando e tacendo, dicendo e non dicendo, affermando e negando, mostrando e nascondendo, e le fotografie dell'artista sono valida testimonianza di questo suo modo di comunicare.
Francesca Woodman
titolo:  self-deceit (autoinganno)
Nella foto qui accanto non troviamo rappresentato alcun corpo fisico umano ma bensì una traccia, un fantasma, uno spirito, l'eco di una presenza, come se la foto fosse testimonianza di una seduta spiritica invece che di una seduta fotografica, ecco Nettuno come assenza di forma e struttura, il titolo è poi una dichiarazione di quanto sia importante nell'arte della Woodman l'opposizione tra Mercurio e Nettuno.
Possiamo anche notare come i nodi lunari siano posti in maniera da evidenziare se possibile le caratteristiche della fotografia dell'artista, un eccesso di energia in entrata che alimenta la visione, l'ispirazione con il nodo nord congiunto a Nettuno, mentre il nodo sud congiunto a Mercurio sta a sottolineare il settore, cioè la comunicazione, dove sono spese tutte le energie del soggetto.
Per ultimo consideriamo Venere che è l'unico pianeta vocazionale che possiamo trovare in questa carta dato che gli altri pianeti vocazionali che dipendono dalle case 10a, 6a e 2a non possono ovviamente essere identificati mancando l'ora di nascita e la conseguente domificazione..
Gli antichi consideravano Venere davanti al Sole come segno di carriera artistica (arti figurative per lo più)  o di mestieri che riguardano il bello, il costoso, il femminile e tutto ciò che è destinato al piacere.
La parte che riguarda la professione artistica è evidentemente conforme alla vita della Woodman, soprattutto se consideriamo la congiunzione per antiscia che Venere forma con Nettuno, non dimentichiamo di rimarcare come Venere sia in Acquario e quindi dotata come Marte di molta originalità e creatività ma soprattutto di una estetica al di fuori dei canoni comunemente accettati; anche la sua femminilità è al di fuori delle norme e convenzioni.
Questa congiunzione viene considerata molto favorevole in quanto Venere va molto d'accordo con Nettuno, co-signore del segno dei Pesci in cui Venere si trova secondo tradizione esaltata.
Ne consegue una Venere mistica, che dona un potere di attrazione molto forte verso il prossimo, quasi ipnotico, una immaginazione vivissima e un inconscio fertile e creativo, l'unione tra la sensualità di Venere e l'illusionismo di Nettuno dà origine alla qualità allo stesso tempo sensuale ma eterea di molta dell'opera della Woodman.
Anche il sestile con Saturno è un marchio di fabbrica degli artisti con grande talento, Saturno dona infatti la capacità di mettere in pratica le proprie tendenze estetiche, inoltre è indice di serietà di intenti nelle relazioni affettive e frugalità che esprime sia nella vita domestica che nella professione.
Nel campo della scrittura e del disegno Saturno rappresenta il "nero" della linea o della macchia , e nel nostro caso nessun altro pianeta potrebbe essere più adatto a significare l'uso quasi esclusivo del bianco e nero fatto dalla Woodman nella sua opera.
La contrantiscia con Mercurio invece rafforza i problemi di comunicazione falsata che tende a confondere il recipiente.

Ci sono ancora molti aspetti del tema che varrebbe la pena analizzare ma mi pare che quanto detto fin qui basti per tracciare una identità astrologica del fenomeno Francesca Woodman come fotografa e artista.
Alcuni noteranno come io non abbia parlato della quasi opposizione tra Venere e Plutone e tra Mercurio e Giove, ma queste pseudo opposizioni che coinvolgono pianeti posti in segni NON in opposizione tra loro non agiscono mai come vere e proprie opposizioni, ma più come Quinconce ovvero aspetti di non-comunicazione.

La fotografa Vivian Maier che sarà presa in esame prossimamente, nella seconda parte di questo articolo, sarà un personaggio assolutamente diverso anche se alla fine altrettanto grande come artista e fotografa (checchè ne pensino le istituzioni ufficiali).