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mercoledì 9 gennaio 2019

Le stelle fisse in astrologia, 1a parte


astrologi Arabi medioevali
Dopo così tanto tempo dall'ultimo post e visto il clima delle feste ancora presente, non credo ci sia un altro tema da trattare più adatto delle stelle, essendo il tema molto vasto ho deciso di suddividerlo in due parti, qui il link per la seconda parte.

Questo blog è dedicato all'astrologia ed è cosa nota a tutti che il termine "astrologia" derivi proprio dalla fusione di due parole greche: "astron" che significa stella e  "logos" che nelle sue accezioni più moderne significa "studio, scienza".
Però a me piace pensare che "logos" abbia ancora il significato più antico di "parola, racconto" così che il termine astrologia possa anche voler significare il racconto delle stelle e l'astrologo sia colui che parla delle stelle o che riporta ciò che le stelle dicono nella loro strana e misteriosa lingua.

Che sia una cosa o l'altra, scienza o racconto,  è però indubbio che nei secoli gli astrologi hanno pian piano perso l'abitudine di parlare con le stelle, gli astrologi ormai non guardano più verso il cielo stellato e hanno perso la capacità di mettersi in comunicazione con esso per carpirne i segreti, oggi basta un computer con un software qualsiasi e voilà...fatto l'astrologo e (dis)fatta l'astrologia...

Da qualche decennio però, finalmente, si vede un deciso ritorno da parte di molti studiosi alle origini dell'astrologia, con un riavvicinamento anche alle tecniche più antiche che impiegano le stelle fisse per la delineazione del tema natale se non addirittura a scopo previsionale.

Ma cosa sapevano gli antichi delle stelle del cielo? a dire la verità quasi niente se comparato con ciò che sappiamo oggi ma ciò che sapevano era sufficiente ai loro scopi e poichè la loro conoscenza derivava sia dalle osservazioni prettamente astronomiche che dalle analogie tra fenomeni terrestri e celesti ecco che le stelle erano molto più vicine all'uomo allora che non adesso.

Ai tempi dei caldei o dei greci e romani  le stelle erano divise tra stelle fisse e stelle erranti o vagabonde.
Le stelle erranti erano quelli che oggi chiamiamo semplicemente pianeti proprio dall'aggettivo greco "planetes cioè erranti, e il loro muoversi lungo l'eclittica appena un pò a nord e un pò a sud dell'orbita del sole le faceva distinguere facilmente dalle altre stelle che rimanevano invece (quasi) fisse al loro posto e facevano da sfondo al movimento delle prime.

rappresentazione universo Tolemaico
All'inizio i greci con Aristotele avevano ipotizzato un cosmo costituito da otto cieli  concentrici composti ognuno da più sfere e ogni cielo conteneva un corpo celeste; il cielo più interno conteneva la terra che era al centro di tutto l'universo, e poi veniva il cielo con le sfere che muovevano la luna e poi il cielo di Mercurio e via via fino a al cielo di Saturno, ogni pianeta aveva il suo cielo e le sue sfere e ogni sfera girava con un moto suo particolare ma sempre collegato a tutte le altre.
L'ottavo e ultimo cielo era una sfera immobile che conteneva, come vi fossero incastonate, le stelle fisse ed era anche chiamato "Primum Mobile" la causa prima e primo motore dell'universo. Non dimentichiamoci che la parola "firmamento" ha origine proprio dal fatto che le stelle apparivano "ferme" sullo sfondo del cielo che pertanto era considerato il sostegno, la parte che teneva al loro posto e collegate tutte le sfere sottostanti, dal latino firmare = rendere stabile.

Dopo la scoperta della precessione si dovette tener conto anche del moto, pur se lentissimo e non percepibile se non con osservazioni ripetute a distanza di generazioni, delle stelle fisse ed ecco che Tolomeo immaginò un universo con un cielo in più, e mentre l'ottava sfera contenente le stelle fisse diventava mobile anche essa, il cielo aggiunto, il nono, perfetto, puro e trasparente, era l'involucro finale, il Primum Mobile dimora soltanto di Dio e motore principale di tutti i cieli.

Anche se il numero delle sfere e dei cieli è stato oggetto di discussione e non ha mai avuto una definizione finale, nei suoi principi l'universo Aristotelico/Tolemaico è stato utilizzato per oltre 3000 anni senza che alcuno ne mettesse in dubbio la correttezza, fino ad arrivare al Rinascimento, a Galileo e Copernico, quando si affermò la teoria del sistema solare eliocentrico e non più geocentrico.

Che le stelle che vediamo in cielo appartengano alla via lattea e cioè alla nostra galassia o siano invece la luce di intere galassie lontane milioni di anni luce dalla terra questo lo sappiamo noi oggi ma gli antichi astronomi non potevano certo saperlo, per loro erano solo e soltanto stelle fisse incastonate nell'ultima sfera mobile dell'universo, tutte alla stessa distanza dalla terra e gli unici criteri usati per definirle e distinguerle erano criteri legati all'osservazione per mezzo della sola vista, ed erano ad esempio la loro luminosità, il colore e l'eventuale variazione di luminosità nel tempo.

Secondo lo Yale Bright Scale Catalog il numero di stelle visibili ad occhio nudo (magnitudine 6,5) in condizioni massime di visibilità è di circa 9000 e cioè 4500 per ciascun emisfero, vero è che se gli antichi potevano godere delle condizioni ottimali sempre e dovunque, oggi noi possiamo disporre di buona visibilità solo se abitiamo ad una certa altezza sul livello del mare e in aree del mondo poco abitate e quindi poco inquinate (sia inquinamento dell'aria che inquinamento luminoso).
Le stelle visibili ad occhio nudo appartengono quasi tutte alla nostra galassia eccetto una manciata di oggetti definiti "oggetti del cielo profondo", cioè extra galattici, come la M31 cioè la galassia di Andromeda che gli antichi chiamavano la piccola nube e che appartiene a quel gruppo di galassie chiamate gruppo locale a cui appartiene anche la Via Lattea, cioè la nostra stessa galassia.
Oggi sappiamo, dopo l'invio del telescopio Hubble in orbita attorno alla terra, che il nostro universo contiene un numero di stelle stimato in 4*10^22 e cioè 40.000.000.000.000.000.000.000, in altre parole 40 mila miliardi di miliardi.
Ma questi dati, pur essendo a disposizione di tutti coloro che vogliono cercarli, interessano veramente a pochi, la gente ormai non è abituata più a guardare il cielo di notte ed è così potuto succedere che nel 1994, dopo che tutta la California del sud rimase al buio per un guasto alla rete elettrica, la Polizia e i Vigili del Fuoco di Los Angeles siano stati inondati di telefonate da parte di cittadini terrorizzati che dicevano di aver visto strane luci nel cielo, come astronavi degli alieni arrivate a migliaia.... ma erano solo le stelle del cielo, un cielo non più inquinato dalle luci della città e che lasciava finalmente ammirare lo splendore di tutte le sue stelle.

Ma torniamo ai nostri antichi astronomi/sacerdoti i quali osservarono che alcune stelle apparivano vicine e collegate quasi a formare delle figure (le costellazioni) che potevano richiamare alla mente delle cose o persone o animali appartenenti alla quotidianità o al mito ma in ogni caso legati alla vita e alla storia dell'umanità, e così facendo portarono le stelle ad una dimensione più adatta ad essere letta, interpretata e applicata alla vita dell'uomo.

All'interno di tali figure gli astronomi presero le stelle più luminose e diedero anche a loro un nome che le identificasse all'interno della costellazione di appartenenza, col nome diedero anche caratteristiche derivate sia dall'osservazione che dall'analogia con la natura della cosa o personaggio o animale rappresentato nella costellazione .

Così le stelle dello scorpione possiedono delle qualità che in un modo o nell'altro riportano alle qualità della costellazione dello scorpione che a sua volta ha caratteristiche prese dallo scorpione così come in natura, e così per tutte le altre stelle e costellazioni, alcune caratteristiche sono positive altre negative quando sono collegate al tema astrologico, spesso hanno qualità alterne a seconda del pianeta o angolo a cui sono collegate.

Ma come hanno fatto gli antichi astronomi astrologi a dare determinate caratteristiche alle stelle e alle costellazioni che osservavano in cielo?
Sappiamo dalle traduzioni delle tavolette di argilla a caratteri cuneiformi di epoca assiro-babilonese che l'osservazione delle stelle era sempre accompagnata da una parallela registrazione dei fenomeni che accadevano sulla terra e che, almeno all'inizio, dovevano riguardare in modo particolare il tempo meteorologico e l'inizio delle stagioni, diventando così strumenti indispensabili per una corretta gestione dell'agricoltura.

il cielo secondo gli egizi
 la figura che sostiene il cielo  è NUT la Dea egizia del cielo e della notte

Gli antichi egizi  avevano notato ad esempio come la levata eliaca della stella Sirio, identificata con la Dea Isis, era coincidente con il solstizio d'estate e segnalava l'inizio della attesa inondazione del Nilo, da qui il mito che raccontava come fosse proprio la Dea a provocare l'inondazione della valle del Nilo con le sue lacrime versate per la morte del marito Osiris voluta da Seth.
In seguito furono certamente registrati anche avvenimenti come vittorie o sconfitte in guerra, pestilenze, terremoti, alluvioni, carestie, nascite e morti illustri di re o regine, cambi di regime, cadute di imperi, nascite di nazioni...ecc...ecc...
Così alcune stelle divennero note per portare la buona sorte mentre altre portavano solo disgrazie, alcune garantivano fama e successo altre invece malattie e miseria, non parliamo poi di quelle considerate così infauste da far venire i brividi pensando alle morti atroci che potevano arrivare a causa loro.

Gli astronomi davano molto risalto sopratutto al momento in cui le stelle sorgevano o tramontavano all'orizzonte, presso gli egizi ogni ora del giorno e della notte erano contrassegnati dal sorgere di una certa stella e nascere in quei momenti non poteva che comportare una acquisizione da parte del nascituro della natura di quella stella.

Ma per gli egizi i fenomeni più importanti legati alle fasi di una stella erano la levata e il tramonto eliaci  dato che venivano collegati con il ciclo di morte (tramonto) e resurrezione (levata).

le fasi eliache viste contro l'orizzonte astronomico

Il tramonto eliaco si ha l'ultima volta che una stella, dopo essere stata per un certo periodo dell'anno visibile in cielo, è vista tramontare a Ovest poco dopo il tramonto del sole, dal giorno seguente il sole sarà troppo vicino perchè la stella possa essere ancora visibile.
Dopo il suo tramonto eliaco passeranno così settimane o mesi in cui la stella di cui sopra sarà invisibile (il periodo di invisibilità dipende dall'altezza della stella in cielo e dalla latitudine da cui si la si osserva, Sirio per gli egiziani si occultava per 70 giorni) in quanto tramonterà e sorgerà assieme al sole che la terrà nascosta (sotto i raggi), quando infine il sole si sarà allontanato abbastanza da renderla di nuovo visibile per un momento ad Est prima del sorgere del sole stesso, quell'evento particolare sarà chiamato la levata eliaca della stella. che segna il ritorno della stella alla visibilità notturna e che durerà fino al suo nuovo tramonto eliaco.
Per capire i fenomeni di tramonto e levata eliaci bisogna ricordarsi che il cielo con le sue stelle si muove da Est a Ovest in senso orario (guardando verso Sud e le spalle al Nord), questo moto è chiamato moto primario e deriva dalla rotazione della terra sull'asse che collega i Poli celesti, ma il sole si sposta anche di un grado circa al giorno verso Est in senso antiorario (questo è il moto secondario) attorno all'asse che passa per i Poli zodiacali e quindi la sua posizione rispetto alle stelle cambia secondo un ciclo che porta il sole di nuovo alla posizione di partenza dopo un anno.

Gli astri possono essere circumpolari, anticircumpolari e occidui, a seconda che siano sempre visibili dall'osservatore o al contrario siano sempre invisibili o infine siano soggetti alle fasi eliache di visibilità e invisibilità alternate come ho scritto più sopra, qui potrete trovare spiegazioni più dettagliate.

Ogni stella che appartiene alla categoria delle stelle occidue ha quindi la sua levata eliaca una volta all'anno, ogni anno nello stesso giorno e alla stessa ora per la stessa latitudine, e questo vale anche per il tramonto eliaco, questa ripetitività è alla base dei calendari primitivi utilizzati da culture diverse in tutto il mondo, dagli egizi alle genti dell'oceania.

papiro egizio con iscrizione riportante la data della levata eliaca di Sirio (Sopdet)

Per tornare all'astrologia i Greci che avevano appreso e approfondito le nozioni di astronomia assiro/egizie adoperavano le stelle per leggere le carte astrologiche e fare previsioni sia in ambito natale che mondano.

A questo scopo usavano sia le stelle che sorgevano all'orizzonte al momento della nascita, sia le stelle che avevano fatto levata e/o tramonto eliaci prima della nascita stessa, in più prendevano in considerazione le stelle che formavano con i pianeti i cosiddetti aspetti di  "paranatellonta".

Paranatello (sing.) e paranatellonta (plur.)  sono termini greci da "para = accanto" e "anatello = sorgere" che uniti in una sola parola significano "sorgere accanto", i termini venivano usati inizialmente per indicare quelle costellazioni che pur essendo posizionate fuori dallo zodiaco sorgevano, per certe latitudini di osservazione, assieme alle costellazioni attraversate invece dalla eclittica.
Così ad esempio la costellazione dell'Aquila era paranatello dello Scorpione (sorgeva cioè assieme) e ogni costellazione dello zodiaco aveva almeno una costellazione fuori da esso con cui era in un certo modo collegata simbolicamente, tanto da poter essere usata al suo posto in certi ambiti dell'astrologia.
Non solo, i Decani, le ripartizioni di 10° di ogni segno zodiacale, che sono proprio di origine egizia  prendevano ognuno un significato e proprietà derivate da gruppi di stelle in paranatello (che si levavano insieme) con i gradi del decano.

Col passare del tempo, come spesso accade, il significato originale si è un pò perso e un pò trasformato, i paranatellonta sono passati prima ad indicare le costellazioni che si trovano agli angoli di una carta del cielo quando una costellazione dello zodiaco sorge all'ascendente col finire poi per essere impiegati per indicare non più la costellazione ma la singola stella che, durante la giornata,  viene a trovarsi ad un angolo della carta del cielo contemporaneamente ad un'altra stella o anche ad un pianeta.

Tolomeo che misura l'altezza di una stella.
formella dell'astronomia, Campanile di Giotto-Firenze
L'uso della levata e tramonto eliaci e dei paranatellonta sono rimasti in uso come tecniche di analisi e previsione astrologica fino a Tolomeo per essere abbandonate quasi totalmente nei secoli successivi.
Il fatto è che prima di Tolomeo era difficile identificare le stelle singole e dare loro una corretta collocazione nel cielo, i sistemi usati per trovare le loro coordinate erano complicati e poco precisi, moltissime stelle venivano confuse le une con le altre e la loro influenza variava da astrologo ad astrologo.
Tolomeo pensò bene, da scienziato quale era, di mettere le cose a posto.
Trovò il modo per dare a ogni stella le giuste coordinate misurate in longitudine e latitudine rispetto al piano dell'eclittica, fece una lista delle principali stelle che potevano essere di qualche utilità astrologica e ne pubblicò la lista dando per ognuna di esse, oltre a coordinate celesti e nome, anche luminosità, variabilità e colore della luce. Inoltre, e qui sta anche la grandezza dell'astrologo e scienziato Tolomeo, ad ogni stella abbinò un pianeta o una coppia di due pianeti in modo da fissare anche le qualità della stella da un punto di vista astrologico.

Da quel momento in poi, data la facilità con cui, basandosi solo sulle effemeridi e sulla lista di Tolomeo, si poteva trovare la posizione delle stelle in gradi di longitudine misurata sull'eclittica, pian piano la tridimensionalità della sfera celeste venne a perdere valore e anche le stelle così come già i pianeti vennero riportate alle due dimensioni della eclittica.

L'appassionato di astrologia deve sapere che prima di Tolomeo era inconcepibile dare importanza ad una costellazione o una stella solo perchè erano situate allo stesso grado di longitudine di un pianeta quando invece erano distanti (in latitudine) decine e decine di gradi a nord o sud di esso.
Sono veramente poche le stelle come Spica che si trovano così vicine per latitudine al piano dell'eclittica da poterne trascurare l'altezza nella misura della sua distanza angolare da un pianeta, quasi tutte le stelle che interessano l'astrologo sono disperse nel cielo dall'equatore ai poli celesti.

il cielo visto da Atene il 1 gennaio 2019 alle ore 01:42:02 (cliccare per ingrandire)

Nell'esempio in figura, il cielo visto da osservatore in Atene il 1° gennaio 2019 alle 01:42:02, si vedono le due stelle Arcturus e Spica, la prima ormai alta nel cielo sopra l'orizzonte (quasi in centro al riquadro superiore sinistro) e l'altra invece appena sotto l'orizzonte (a destra) in procinto di fare la propria levata e mostrarsi sopra l'orizzonte.
Questo è ciò che si sarebbe potuto vedere con i propri occhi o si può desumere dalla pratica astronomica ma per gli astrologi del dopo Tolomeo che riducevano (e riducono anche oggi) ogni misura alla mera distanza longitudinale dal punto gamma queste due stelle sono entrambe strettamente congiunte al grado Ascendente e pertanto vanno considerate come astri sorgenti alla nascita.

Il grado Ascendente (nella figura rappresentato con l'incrocio tra equatore astronomico e piano dell'eclittica) per questa località e questa ora è calcolato a 24° 06' 05" in Bilancia, e la stella Spica che ha una longitudine di 24° 06' 02" sempre in Bilancia forma col grado ascendente una congiunzione partile (nello stesso grado) e si potrebbe addirittura considerare per 04" già sopra l'orizzonte (questione di meno di un secondo...).
In quanto alla stella Arcturus, sempre per gli astrologi postTolemaici, è sì anch'essa congiunta partile  al grado ascendente ma deve ancora sorgere sopra l'orizzonte poichè la sua longitudine è di  24° 29' 37", congiunta sì ma ancora non sorta.....
In definitiva quella che astronomicamente (nella realtà cioè) è ancora sotto l'orizzonte per gli astrologi sarebbe invece già sorta mentre quella che astronomicamente è sopra l'orizzonte sarebbe invece ancora sotto....non c'è da stupirsi se ancora oggi gli astrologi litigano tra di loro su queste cose....e se molti cosiddetti astrologi considerano l'argomento troppo complicato per studiarlo e prendere una posizione al riguardo.

Per concludere, se facciamo finta che questa sia la carta di nascita di un bimbo nato all'inizio del nuovo anno in Atene,  gli astrologi moderni terrebbero in considerazione ambedue le stelle, mentre gli antichi astrologi avrebbero considerato solo Spica come influente in questa carta, visto cioè come astro sorgente alla nascita, e non avrebbero preso in considerazione Arcturus poichè troppo distante dall'orizzonte.
Ciò che fa la differenza nell'esempio è la latitudine delle due stelle e cioè la loro distanza dal piano dell'eclittica, Spica ha una latitudine di 2°3' Sud e giace praticamente sull'eclittica, mentre Arcturus ha una latitudine di 30°43' Nord, questo fa si che le due stelle pur avendo la stessa longitudine zodiacale incrocino l'orizzonte in tempi diversi. il movimento delle stelle fisse infatti avviene per rotazione parallela al piano equatoriale e non al piano eclittico come per Sole e pianeti.

Fatto sta che ormai da secoli la stragrande maggioranza degli astrologi usa il sistema di Tolomeo e cerca sul tema natale o mondano la vicinanza di un pianeta ad una stella basandosi solo sui gradi di longitudine zodiacale, gli altri sistemi più antichi continuano ad essere usati solo da pochi studiosi e ricercatori di astrologia classica.
Dato però che ultimamente sempre più software astrologici professionali riportano anche le liste degli astri in levata o tramonto eliaci e dei paranatellonta (oggi da tutti chiamati Paran alla moda anglosassone che taglia le parole troppo lunghe di derivazione latina o greca) ecco che si è risvegliata una certa curiosità verso queste antiche tecniche astrologiche.

Ognuna ha i suoi pro e i suoi contro e non sta a me dire quale funzioni meglio, esiste un solo sistema per fare una scelta e cioè "provare" il che significa provare ambedue le tecniche sugli stessi soggetti e vedere quale dà i migliori risultati.
Io uso il sistema moderno anche se tengo conto della latitudine per le stelle che si levano all'orizzonte assieme al grado ascendente, fasi stellari e paranatellonta mi hanno dato invece risultati un pò contradittori..

Il "pro" del sistema antico è che non richiede, almeno per le fasi eliache, una ora di nascita precisa, anzi, a volte può bastare anche solo il giorno o la settimana di nascita, si deve infatti considerare che poichè non ci sono 365 stelle così importanti di cui poter calcolare le fasi eliache, queste ultime, calcolate per le 60/70 stelle normalmente usate in astrologia, restano valide per diversi giorni di seguito, anche una decina, ed ecco che il "pro" è allo stesso tempo il "contro" del sistema dato che le stesse caratteristiche delle stelle in fase eliaca legata al tema di una persona vengono ad essere applicate anche a tutti coloro che nascono nello stesso periodo alla stessa latitudine (migliaia di nascite una volta ma milioni oggi) il che significa doversi complicare la vita solo per avere alla fine una delineazione astrologica generica e ben poco personalizzata.

Per quanto riguarda invece l'uso dei paranatellonta l'ora di nascita non è richiesto che sia precisa al minuto basta che le distanze angolari tra gli assi principali del tema non cambino troppo, quindi c'è la possibilità di usare anche ore di nascita approssimate.

La contemporanea levata sull'orizzonte astronomico di un astro assieme al grado ascendente invece richiede oggi come una volta una ora di nascita ben precisa.

Qualsiasi sistema si usi sarebbe comunque meglio non considerare i pianeti moderni a partire da Urano, pianeti che spesso restano nelle vicinanze di una stella per mesi e mesi se non per anni (Plutone)

Il metodo moderno  (beh come abbiamo visto neppure tanto moderno, diciamo post-tolemaico) ha come "pro" l'estrema facilità di abbinare stelle con pianeti e angoli di una carta astrologica, ed ha come "contro" il fatto di non tener conto della effettiva posizione di una stella nel cielo ma solo della sua longitudine zodiacale quindi di prendere in considerazione anche stelle tridimensionalmente molto lontane dai pianeti o dagli angoli del cielo con cui si dovrebbero considerare invece congiunte.

In definitiva si tratta del confronto tra una astrologia legata strettamente al cielo astronomico e una astrologia legata invece a un cielo prevalentemente simbolico.

Naturalmente sarebbero ancora parecchie le considerazioni da fare e credo che un esempio possa valere al posto di tante parole.
Prendiamo per prima in esame la carta natale di Marilyn Monroe, già presa in considerazione in occasione di post pubblicati in passato qui e qui e qui e che anche stavolta si presta benissimo ad essere analizzata usando questa volta le stelle fisse.
Per prima cosa vediamo cosa ci dicono le stelle usando il sistema post-tolemaico o moderno che si voglia chiamare, in un secondo post (qui il link) userò l'altro sistema cioè quello antico.

Come da tradizione userò solo l'aspetto di congiunzione entro una orbita abbastanza stretta attorno ai 3°/4° per le stelle di magnitudine da 0 a 3 e orbite ma mano più strette per magnitudini meno importanti.

tema natale di Marilyn Monroe

Cominciamo con i luminari e i pianeti, alcuni astrologi considerano solamente le stelle fisse congiunte a Sole e Luna, trascurando tutti gli altri pianeti ma personalmente non lo consiglio, io prendo in esame tutti i pianeti antichi e anche Ascendente e Medio Cielo, tralascio solo i pianeti moderni.

1) Sole a 10°27' Gemelli congiunto ad Aldebaran a 8°45'
Aldebaran è una delle quattro stelle principali che i Babilonesi chiamavano  Guardiani del Cielo, o stelle reali.
Ha le caratteristiche di Marte, sfortunata, quando congiunta al sole indica: successo, onori, popolarità e ricchezza ma che finiscono improvvisamente, disgrazie, malattie mentali, morte violenta.

2) Luna a 19°06' Aquario congiunta a Castra a 19°10'
Castra (epsilon Capricorni) è una piccola stella nella costellazione del Capricorno, della natura di Saturno, porta invidia e un carattere difficile da controllare (inaffidabilità).

3) Mercurio a 6°47' congiunto ad Aldebaran a 8°45'
vedi sopra
Quando è congiunto a Mercurio Aldebaran secondo gli antichi influenza la salute e gli affari domestici, dona successo e popolarità in carriere Mercuriali, molti amici nel campo della cultura.

4) Venere a 28°45' Ariete congiunta a Mirach a 29°22
Mirach è situata nella costellazione di Andromeda e ha la natura di Venere e quando è congiunta a Venere ne esalta le caratteristiche, porta capacità artistiche, molte amicizie, bellezza voluttuosa, bassa moralità, scandali di natura amorosa e, tardi nella vita, anche dipendenze da alcool o droghe.

    Venere a 28°45' Ariete congiunta ad Andromeda (M31) a 26°43' Ariete
     Questa non è una stella ma come detto all'inizio del post è una vera e propria galassia, contenuta         nella costellazione di Andromeda, ha la natura di Marte e Luna e porta problemi alla vista,                   malattie e morte violenta.

5) Marte a 20°44' Pesci congiunto a Markab a 22°27'
Markab è nella costellazione di Pegaso, di natura variabile a seconda degli autori, per Tolomeo è della natura di Marte e Mercurio, per altri di Marte e Venere, porta in generale onori e ricchezze seguite da disgrazia e spesso morte violenta.
Congiunta a Marte è indice di carattere battagliero e perdite in mestieri simboleggiati da Mercurio.

6) Giove a 26°50' non è congiunto ad alcuna stella fissa.

7) Saturno a 21°26 Scorpione è congiunto ad Agena a 22°46'
Agena è della costellazione del Centauro ed ha la natura di Venere e Giove per Tolomeo o di Marte e Mercurio per altri.
Esistono due versioni per le sue caratteristiche quando è congiunta a Saturno ma riassumendo si può dire che porta carattere riflessivo, scaltro, rapporti con personale medico, maniere brusche, scandali e pettegolezzi, disarmonia famigliare a causa di gelosia.

A questo punto prendiamo in considerazione anche ASC e MC, però la questione è la solita, quanto dobbiamo credere all'ora di nascita che qui è chiaramente arrotondata alla mezz'ora?
Se per i pianeti non c'è alcun problema ad abbinarli a stelle fisse anche con un ora poco precisa, gli assi invece si spostano di 1° ogni 4 minuti e quindi possiamo avere degli abbinamenti assi/stelle diversi a seconda dell'ora che consideriamo.

Comunque lasciamo l'ora più conosciuta e cioè le 9:30 e vediamo cosa ci dicono le stelle per questa ora di nascita.

8) ASC a 13°4' Leone congiunto a tre stelle fisse e precisamente (in ordine di prossimità calcolata  non con la longitudine zodiacale ma con la latitudine) :
    a) Acubens a 12°36'
    b) Dubhe    a 14°09'
    c) Kochab  a  12°15'

    a) Acubens è una stella nella costellazione del Cancro,  piuttosto vicina all'eclittica, ha natura                mista di Marte e Saturno e quindi nell'insieme piuttosto negativa, troppo sbilanciata ed eccitabile,       diciamo che in generale in una carta già negativa questo astro denota debolezza e instabilità                  mentale.

    b) Dubhe  è una stella dell'Orsa Maggiore  ed ha anch'essa natura di Marte, non molto citata nei           testi astrologici sembra avere comunque una certa negatività intrinseca.

    c) Kochab è invece nella costellazione dell'Orsa Minore, non molto studiata anche perchè                     lontanissima dall'eclittica,  sembra di natura maligna e porterebbe il nativo all'idea di suicidio. 

9) MC a 6° Toro congiunto ad Hamal a 6°37'
Hamal è nella costellazione dell'Ariete ed ha natura di Marte e Saturno o Marte e Venere a seconda degli autori, porta carattere incline ai colpi di testa, ad assecondare la voglia del momento, assieme ad una certa riluttanza ad accettare l'autorità di altri.

IN CONCLUSIONE direi che la maggior parte delle indicazioni fornite dalle stelle fisse prese qui in esame sono del tutto coerenti con la biografia e l'analisi astrologica della Monroe fatte negli altri post.
Teniamo conto inoltre che quando ci troviamo di fronte a definizioni piuttosto estreme, specie riguardanti morte e malattie, si deve usare un pò di buon senso e considerare come le leggi, la società, la medicina, la scienza in genere abbiano modificato notevolmente la qualità e la durata della vita delle persone e ciò che era normale due o tre millenni fa, quando sono nate le prime definizioni dell'influenza delle stelle,  potrebbe non esserlo più ai tempi nostri e viceversa.
Quando vi sono più stelle fisse vicine ad un pianeta od angolo consiglio di tener conto maggiormente di quelle stelle che sono più vicine alla eclittica, ma non commettete l'errore di trascurare una stella solo perchè è troppo distante in latitudine dal pianeta o angolo in esame, l'esperienza di secoli di astrologia medioevale e rinascimentale ha dimostrato che anche le stelle lontane in latitudine hanno qualcosa da dire nell'esame della carta di nascita di una persona.
Infine consiglio sempre di prendere maggiormente in considerazione solo quelle definizioni che si ripetono si danno reciproca conferma, e che riescono a fondersi bene con il tema natale senza stravolgere e contraddire la lettura tradizionale dei pianeti, segni, aspetti, case.

Non vi sono molti testi su cui poter studiare le stelle fisse, io consiglio sempre il classico e insostituibile "The Fixed Stars and Costellation in Astrology" di Vivian Robson che ci riporta praticamente a Tolomeo e anche "Fixed Stars and Their Interpretation" di Eberttin-Hoffmann, quest'ultimo a volte un pò troppo azzardato, a mio avviso, negli esempi proposti per spiegare l'influenza di certe stelle.
Su internet potrete trovare vari siti e blog che parlano delle stelle principali, sempre quella dozzina di stelle però,  ma solo all'indirizzo qui sotto riportato trovate la lista praticamente completa, con molte spiegazioni e definizioni astronomiche e astrologiche,  delle stelle interessanti l'astrologo:
http://www.constellationsofwords.com/

Nella seconda parte di questo post (cliccare qui) tornerò ad analizzare la carta natale di Marilyn Monroe utilizzando questa vota le tecniche antiche e cioè le fasi di levata e tramonto eliaci, i paranatellonta ecc..ecc..

Marilyn Monroe