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lunedì 30 aprile 2012

Otterrò il lavoro? astrologia oraria in azione.

Di questi tempi il problema del lavoro è comune ad una gran quantità di persone, non c'è da stupirsi allora se molte richieste di Oraria riguardano proprio il lavoro, sia per sapere se quello esistente è stabile o in pericolo o se si avrà successo nel trovarne uno.
La domanda che illustrerò in questo post mi è stata fatta un pò di tempo fa e riguarda un nuovo lavoro, precisamente un lavoro promesso alla consultante tramite il suocero e la consultante voleva sapere se il suocero stava davvero facendo qualcosa per lei oppure nò e, in caso positivo,  se avrebbe avuto successo nel trovarle lavoro in un albergo di proprietà di conoscenti.
La domanda quindi è stata riassunta così: "avrò il lavoro a cui si sta interessando mio suocero?"
La carta è senza dubbio radicale (vedi qui mio post sull'argomento ) in quanto il governatore dell'ora e quello dell'Asc sono lo stesso pianeta e non vi sono altre condizioni contro la lettura della carta, solo Marte governatore della 7a retrogrado avrebbe potuto, se preso come significatore dell'astrologo, farmi decidere a non dare un responso, ma essendo la 7a casa sopratutto la casa del partner della consultante da cui si deve partire contando, con il sistema delle case derivate, per trovare la casa che rappresenta il suocero, non ho considerato la retrogradazione di Marte come una condizione che coinvolgesse l'astrologo e andasse contro la radicalità della carta.
Quindi troviamo i significatori, la consultante è rappresentata da Venere pianeta governatore del segno ascendente, il lavoro è rappresentato dalla Luna, pianeta governatore della 10a casa del tema eretto, Marte come già detto è il partner della consultante e il suocero è la 4a casa (la casa cioè del padre) contando dalla settima (la casa del partner) e cioè ancora la 10a per cui la Luna rappresenta anche il suocero della consultante oltre il lavoro visto che non ci sono altri pianeti in casa 10a e che la Luna è anche l'Almuten della casa 10a.
Il fatto che sia il suocero che il lavoro siano rappresentati dallo stesso pianeta dice chiaramente che il suocero si sta dando da fare al proposito, ciò è confermato dal fatto che Luna e Venere sono in aspetto applicativo di trigono e quindi la consultante sarà a breve (entro una settimana circa) messa in contatto con l'eventuale datore di lavoro.
Tutto positivo dunque? Non proprio, è vero che i significatori principali si aspettano con un trigono, ma è anche vero che solo il significatore del lavoro (e del suocero) cioè la Luna è in buona dignità di
Venere, mentre Venere la Luna non la vede proprio...
Nel caso di domanda che riguardi l'accordo tra due parti, di solito questo significa che solo una delle due parti è favorevole alla conclusione e che l'accordo difficilmente ci sarà oppure si sarà solo per mancanza di alternative e non sarà molto apprezzato.
Inoltre il governatore della 11a casa, il Sole, qui significatore dei soldi che derivano dal lavoro (2a dalla 10a) è in esaltazione in Ariete ma in esilio di Venere.
Ariete copre la cuspide della 7a casa, quella del marito, si poteva quindi ipotizzare che il marito fosse ben felice dell'eventuale entrata mensile della consultante ma quest'ultima invece potesse rimanerne delusa.. 
Così è stato e dopo circa 20 giorni ho avuto conferma che il lavoro proposto alla consultante era abbastanza diverso da quanto sperato e forse promesso, non voglio entare in maggiori dettagli tutto sommato inutili.
Non c'è da meravigliarsi allora che ci siano state anche delle discussioni in casa, evidenziate dal quadrato Venere Marte che si perfezionava dopo il trigono Venere Luna (aspetto di quadratura che peraltro avevo evitato di delineare in quanto non strettamente necessario o pertinente alla risposta).

Resta quindi appurato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l'aspetto postivo tra i significatori non è sempre condizione sufficiente alla soluzione positiva della questione, così come la mutua ricezione tra gli stessi, ma solo con entrambe le condizioni presenti si può avere la certezza (per quanto valore possa avere la parola certezza in astrologia)  di un esito del tutto favorevole.

martedì 28 giugno 2011

Astrologia Oraria, la radicalità di una carta

William Lilly
Tra le tante, tantissime regole dell'oraria, la più sfuggente e meno compresa, quindi la meno seguita di tutte è sicuramente quella che definisce la radicalità di una carta.A questo proposito alcuni astrologi moderni, come John Frawley ad esempio, preferiscono saltarla a piè pari giudicandola come un retaggio di abitudini medioevali, altri come Anthony Louis consigliano l'uso del buon senso e se possono ci passano sopra senza troppi rimorsi, altri ancora infine, come Deborah Houlding, la considerano parola sacra e come tale non abrogabile senza giusto motivo...ma vediamo intanto di cosa stiamo parlando.

L'astrologo che deve rispondere ad una domanda usando le tecniche dell'astrologia oraria, stende una carta per l'ora e il luogo in cui si trova al momento in cui "comprende la domanda stessa" ma prima di iniziare l'esame della carta per dare il suo giudizio cioè la sua risposta, deve seguire quelle che Bonatti e Lilly chiamano "considerazioni prima del giudizio" e tra queste (ve ne sono più di una) c'è la definizione di carta radicale o non radicale in base alla congruità tra il pianeta governatore dell'ora (del momento cioè per cui è stata eretta la carta) e la carta stessa rappresentata dal segno ascendente.

Se Asc e governatore dell'ora vanno d'accordo la carta è considerata radicale, radicata cioè nella domanda, e quindi può essere letta e interpretata secondo le regole, se l'accordo non c'è allora la carta viene giudicata non radicale, non adatta all'interpretazione, come se il mancato accordo tra l'Ascendente e il momento scelto per erigere la carta stesse a significare che non non vi è sufficiente sintonia tra il richiedente con la sua domanda e l'astrologo con il suo tema di risposta, come se le stelle cioè si rifiutassero di collaborare facendo mancare la loro testimonianza di sincronicità, ciò che sta in alto non corrisponde più a ciò che sta in basso, manca cioè il collegamento tra cielo e terra.

Come si giudica l'accordo di cui sopra? esistono a questo proposito regole abbastanza dettagliate ma non coincidenti tra i vari autori antichi, chi ha fatto uno studio sull'argomento come la Houlding qui preferisce usare la formula allargata che tiene in considerazione il maggior numero di casi favorevoli alla radicalità.

Una carta di oraria si può quindi considerare radicale e atta alla interpretazione se viene soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:

1) il governatore dell'ora e il governatore dell'Asc sono lo stesso pianeta.
        (es. Luna governatore dell'ora con Ascendente della carta in Cancro)
2) il governatore dell'ora e il governatore dell'Asc sono della stessa Triplicità
        (es. Venere governatore dell'ora e Ascendente in Vergine di giorno)
3) il governatore dell'ora e il governatore dell'Asc sono in segni della stessa triplicità
        (es. Giove governatore dell'ora si trova in Gemelli con Asc in Leone e Sole in Bilancia)
4) il governatore dell'ora è dello stesso tipo "umorale" del segno in cui si trova.
        (es. Mercurio governatore dell'ora si trova in Capricorno, entrambi "freddi e secchi")

la regola 2) si spiega anche dicendo che il governatore dell'ora è il governatore della triplicità (in carta diurna o notturna o entrambe a seconda dei casi) a cui appartiene il segno all'Asc.

la regola 4) trova interpretazioni leggermente dissimili per la non perfetta coincidenza delle attribuzioni di umore ai pianeti e segni nella tradizione astrologica, si preferisce in genere attenersi alle indicazioni date da William Lilly nel suo Christian Astrology.

E adesso? come deve comportarsi l'astrologo che si trova davanti ad una carta non esattamente radicale? la risposta è sempre nelle mani o, meglio, nella testa dell'astrologo stesso che deve giudicare caso per caso se la carta dopo tutto mostra di avere un accordo con la domanda stessa oppure nò, ed è questa per molti autori, come anche per mè, la regola da seguire in questi casi.

Se la carta mostra di aderire alla domanda, ne riflette l'essenza, rispecchia il carattere o caratteristiche peculiari del consultante o della materia consultata allora andiamo pure avanti con l'interpretazione, tenendo però sempre presente che anche la mancata radicalità della carta secondo le antiche regole fa parte della risposta, e l'astrologo deve tenerne conto nel suo giudizio.
In che modo? questo non è possibile stabilirlo ed è più questione di sensibilità personale dell'astrologo che non di raccomandazioni o suggerimenti provenienti dai sacri testi dell'Arte, il concetto base è che qualcosa non è perfettamente in sintonia e per trovarla c'è da cercare tra i fattori che intervengono nel giudizio stesso, l'astrologo, il consultante, la domanda, la materia inquisita, o infine le altre persone o cose o eventi che sono abbastanza rilevanti da meritarsi un proprio significatore nel tema in oggetto.

Non mi resta quindi, in caso di carta oraria non radicale, che dare all'aspirante astrologo il consiglio di manzoniana memoria "adelante Pedro,....adelante con juicio";  avanti, avanti ma con cautela...