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martedì 23 febbraio 2021

Le suddivisioni dei segni zodiacali: Decani, Duodenaria, Dodecatemoria, Dwads, Armoniche, parte 1a


fig.1 Rappresentazione e descrizione dei Decani
dei Pesci in un testo latino rinascimentale


           1a PARTE : I DECANI 

Il revival delle tecniche classiche antiche ha riportato in auge metodi di analisi dei temi natali che non erano più in voga, almeno tra gli astrologi occidentali, da secoli e secoli, ma il tutto ha causato una certa confusione tra i moderni adepti della nostra arte così difficile sia da insegnare che da imparare, una confusione nata come sempre dalla scarsità di fonti originali a cui appoggiarsi e dalla desuetudine della maggioranza degli astrologi del XX° e XXI° secolo ad affrontare certi concetti fondamentali necessari per una corretta comprensione dell'astrologia in generale e di quella classica in particolare.

In questo primo post comincerò parlando dei Decani, mentre nel prossimo post tratterò dei Duodenaria chiamati anche Dodecatemoria o Dwads).

I Decani sono 36 in quanto sono ripartizioni ricavate suddividendo ciascun segno dello zodiaco in tre parti uguali di 10° gradi, ogni ripartizione è affidata ad un pianeta secondo attribuzioni diverse a seconda dell'autore di riferimento, come vedremo in seguito in questo post.

Il termine Decano viene dal Latino e significa "colui che ha autorità su dieci", ogni pianeta signore del Decano ha infatti autorità su 10 gradi zodiacali, e la storia dei Decani è antica e molto ma molto confusa, questa lunga e confusa storia è senza dubbio la causa principale per cui i decani sono sì conosciuti ma pochissimo usati.

Il lettore appassionato di astrologia non deve sentirsi in alcun modo diminuito per non averli mai adoperati, la cosa è comune a tutti, anch'io ricordo come agli inizi della mia avventura astrologica mi chiedessi spesso quando ne leggevo le descrizioni: si va bene ma a cosa servono?

Gli astrologi moderni, a cui vanno ascritti almeno il 90% dei libri di astrologia attualmente in circolazione, non ne avevano e non ne hanno ancora oggi la più pallida idea.

Origine dei Decani

I Decani hanno avuto origine in Egitto con un nome ben diverso che significava "il vivere, la vita" e i primi reperti che li menzionano risalgono al così detto "periodo intermedio" ma probabilmente la loro origine è ancora precedente, arrivando forse fino al 3000 a.C. circa, all'inizio erano legati a gruppi di stelle cioè a costellazioni o parti di esse e il loro passaggio all'orizzonte era usato per calcolare il trascorrere delle ore durante la notte, un orologio astronomico per così dire..

Ma i Decani non facevano solo da orologio, il gruppo di stelle che saliva per ultimo all'orizzonte (levata eliaca) prima del sorgere del Sole manteneva tale posizione solo per 10 giorni e poi diventava invisibile e veniva sostituito, col passare delle stagioni, da altri gruppi di stelle fino a ritornare visibile esattamente un anno dopo.

L'anno quindi era caratterizzato dalle "vite" cioè dal periodo tra la levata e il tramonto eliaci, di 36 gruppi di stelle, anno che iniziava sempre con levata eliaca di Sirio. (qui mio post sulla levata eliaca)

I 36 decani rappresentavano in pratica 36 settimane di 10 giorni l'una, che formavano, con l'aggiunta di cinque giorni, l'anno Egiziano.

Questo sistema di conteggio rimase in uso senza variazioni per molti secoli, fino alla modifica, arrivata nel 238 a.C. sotto Tolomeo III, che aggiungeva un giorno in più ogni 4 anni per compensare la differenza con l'esatta durata di ogni anno.

La stella più luminosa (o anche più di una) di ogni gruppo di stelle che formava ciascun Decano veniva considerata la rappresentante del gruppo, a tale stella era sempre accoppiato un Dio e ogni Decano quindi portava con sè le simbologie del Dio che ne era una specie di rappresentante celeste.

Per ogni Dio erano previste apposite preghiere e offerte dato che i decani venivano impiegati oltre che al calcolo delle ora notturne e nel computo del calendario anche nei riti dei defunti, servivano infatti ad aiutare i deceduti a trovare la giusta via verso il cielo e gli dei dopo la morte, si conservano nei Musei di tutto il mondo decine e decine di sarcofaghi con i coperchi istoriati da vere e proprie tabelle con le indicazioni dei Decani, senza contare quelle lasciate sui muri delle tombe dei Faraoni e personaggi importanti (fig. 2).

 

fig.2 dipinto murale con le ore notturne e i Decani
 nella tomba del Faraone  Ramses

Va detto chiaro che i decani non avevano alcun posto nell'astrologia per il motivo molto semplice che fino al 300 circa a.C. in Egitto non esisteva niente che assomigliasse a ciò che oggi chiamiamo astrologia e tutte le osservazioni del cielo erano fatte a solo scopo cronologico, religioso o magico.

Questo sistema di Decani, noto come "della levata eliaca" restò in auge, pur con notevoli modifiche, per molti secoli anche se aveva ormai perso da molto tempo la preminenza nel calcolo delle ore notturne, calcolo sostituito dagli orologi ad acqua molto più pratici e soprattutto precisi da leggere.

Nell'ultimo millennio della storia dell'Egitto classico una certa decadenza delle regole portò un pò alla volta alla creazione di più di cinquanta tipi di decani, ogni località aveva i propri, tante sono almeno le evidenze scoperte dagli archeologi fino ad oggi, e sono tutti diversi, con nomi diversi, con scarsi  collegamenti con le stelle della tradizione, assegnati a deità rappresentate graficamente in veri e propri bestiari e accreditati di poteri soprannaturali, usati solo per scopi religiosi e magici, in ogni caso  accomunati dal fatto di avere ormai ben poco a che vedere con l'astronomia e ancora niente con l'astrologia, almeno fino al 300 a.C. circa.

Fu solo verso il 300 a.C. infatti , in coincidenza con l'inizio della dominazione greca in Egitto, che l'astrologia babilonese entrò a far parte della cultura egiziana e gli stessi egiziani furono lesti ad appropriarsi dello zodiaco babilonese adottandone i nomi delle costellazioni per i dodici segni ma modificandolo con l'inclusione di pianeti e stelle e punti cardinali strettamente legati alla cultura egiziana, ma soprattutto prevedendo l'inclusione dei decani nel circolo dello zodiaco.

A questo proposito si veda il meraviglioso reperto archeologico chiamato lo zodiaco di Dendera (fig. 3), unico esempio rimasto a rappresentare in maniera simbolica ma molto significativa la fusione tra cultura egiziana e babilonese con la nascita dell'astrologia che potremmo chiamare Egizio/Ellenistica, purtroppo dell'astrologia in auge in Egitto in quel primo periodo è rimasto ben poco d'altro.


fig. 3  Zodiaco di Dendera


Se a tutto questo aggiungiamo le conoscenze apprese dai greci circa la rotondità della terra e le geometrie che ne derivavano oltre all'influenza della filosofia e religione greca, ecco che si può capire come il periodo che va dal 3° secolo a.C. al 4° d.C, abbia visto la nascita e il consolidamento dell'astrologia così come la conosciamo e studiamo ancora oggi, pur con tutte le modificazioni che si sono venute a sovrapporre col passare dei secoli.

Con gli scambi tra le culture egiziana, babilonese e greca ecco che i decani vengono a perdere sia l'utilità come calcolatori delle ore notturne che la valenza rituale religiosa, e tra gli astrologi greci e romani, appartenenti a quella che oggi dagli studiosi viene chiamata Astrologia Ellenistica/Romana, pian piano si va delineando un uso tra l'astrologico (delineazione e previsione), il magico (amuleti, incantesimi, ecc..) e il medico (diagnosi delle malattie).

Nello stesso periodo, anche se gli studiosi non vanno tutti d'accordo sulle tempistiche e su chi dà e chi riceve, lo sviluppo dei contatti tra i popoli dell'area mediterranea e quella medio orientale porta ad un travaso di tecniche astrologiche tra babilonesi, egiziani, greci e popoli oggi divisi tra Pakistan e India, non sono poche infatti a tutt'oggi le somiglianze di molte tecniche dell'astrologia Vedica (indiana) con quelle dell'astrologia occidentale, il caso dei Decani è forse, assieme a quello dei Dodekatemoria o Duodenaria come vedremo nella seconda parte, uno dei più chiari al proposito.

Nei secoli che seguirono la storia dei Decani seguì quella dell'astrologia, con la fine dello studio e della pratica astrologica in occidente a causa della condanna della Chiesa cristiana, da ciò la perdita di prestigio della cultura laica a fronte di una obbligata predominanza degli studi religiosi e il passaggio di consegne dalla scienza Ellenistica/Romana a quella Araba.

Cosa ci resta della Tradizione

Durante il nostro medioevo gli Arabi raccolsero copiarono, studiarono, modificarono e tramandarono una mole enorme di testi latini e soprattutto greci appartenenti a tutte le discipline scientifiche del tempo, e se non fosse stato per i loro sforzi oggi conosceremmo ben poco di ciò che apparteneva alla cultura del periodo romano/ellenistico.

A questo punto però le cose si erano già talmente ingarbugliate che nemmeno gli Arabi riuscirono a districarsi tra le innumerevoli varianti e per farla breve possiamo trascurare le varianti meno note, i cambi di nome e uso (I Decani sono stati chiamati anche Volti o Figure) e dire semplicemente che da allora ci sono stati tramandati tre tipi principali di Decani che, a dire la verità, non assomigliano molto a ciò che erano all'origine.

tab.1  Tabella dei Decani

Come si può vedere dalla tabella 1 sia i Decani Hindu (indiani o Vedici, menzionati per primo da Al Biruni) che quelli attribuiti a Marco Manilio  si contraddistinguono per avere ogni divisione abbinata ad un segno zodiacale e quindi il signore del Decano è il pianeta signore del segno corrispondente.
Ciò che cambia tra questi due tipi è l'ordine in cui sono abbinati.

Nei Decani  Hindu si inizia dall'Ariete e ogni segno ha il primo decano corrispondente al segno stesso, e gli altri due sono assegnati agli altri due segni della stessa triplicità (fuoco, terra, aria, acqua).
Quindi l'Ariete, per fare un esempio, avrà il primo Decano dato all'Ariete, il secondo al Leone e il terzo al Sagittario, pertanto l'intero zodiaco viene ripetuto tre volte ma mai con i segni nel loro ordine.

I decani di Manilio invece pur cominciando dall'Ariete abbinando al primo Decano l'Ariete stesso come per gli Hindu, a ogni Decano che segue viene assegnato un segno zodiacale nell'ordine canonico fino a esaurirli tutti 12 a questo punto si ricomincia da capo fino ad arrivare al 36° Decano avendo ripetuto, come per gli Hindu ma in diverso ordine, ogni segno zodiacale tre volte. 

I Decani attribuiti a Firmico Materno sono assegnati invece direttamente ad un pianeta indicato come Signore del Decano, cominciando con Marte per il primo Decano dell'Ariete, avendo il Sole per il secondo, Venere per il terzo, Mercurio è assegnato al primo decano del Toro e così via, andando in ordine di velocità decrescente dei pianeti, ripetendo la sequenza  decano per decano, fino alla fine dei segni; poichè la sequenza dei pianeti secondo la loro velocità è quella usata fin dalle origini dell'astrologia dai Caldei questi Decani sono chiamati anche Decani Caldei. In questo sistema la sequenza dei sette pianeti viene ripetuta cinque volte e il solo Marte (per fare 36) viene ripetuto invece 6 volte ed appare di seguito in apertura e chiusura del ciclo come signore del 3° decano dei Pesci e del 1° decano dell'Ariete.

Oggi gli astrologi che fanno uso dei Decani in astrologia natale si dividono in due partiti, l'uno che adopera la versione Hindu (compreso il sottoscritto) e l'altrettanto folta schiera di fedeli a Firmico Materno, dato che questa ultima versione era la più usata in tutta Europa durante il Rinascimento, la versione Hindu è quella usata senza modifiche in astrologia Vedica da 2000 anni a questa parte e credo che sia la più antica e più vicina alla tradizione delle origini, anche se come visto sopra parlare di origini dei Decani può portarci molto fuori strada.

I Decani hanno comunque sempre avuto ben poca importanza nella definizione della fortitudine o debilità di un pianeta (mio post sull'argomento qui) nella astrologia Greco/Romana, e poi in quella medioeavale e rinascimentale, quando Tolomeo o Hephaisto da Tebe enumerano le dignità dei pianeti a seconda della posizione nello zodiaco non menzionano addirittura mai i Decani ma solo le seguenti cinque forme di Dignità essenziale: signoria, esaltazione, triplicità, termini e fase (cioè posizione rispetto al sole). Solo in epoche successive i decani hanno riguadagnato un pò di importanza ma niente di più che l'essere considerati come l'ultimo e più basso livello di dignità di un pianeta, non c'è da stupirsi se dopo il Rinascimento i decani sono stati praticamente dimenticati se non per un loro uso magico o legato alla tecnica della Melothesia cioè abbinamento parti del corpo con parti dello zodiaco. 

L'astrologia vedica ne invece sempre fatto uso e si deve probabilmente anche agli scambi culturali tra astrologi vedici e occidentali avvenuti verso la fine dello scorso secolo, oltre alla riscoperta di testi antichi, che gli astrologi moderni hanno ricominciato a fare uso dei decani nella delineazione dei temi natali.

Definizioni e uso dei Decani 


fig. 4   I decani dei Pesci in un testo
 stampato a Venezia nel 1494 

La figura 1 posta più sopra, proprio all'inizio del post, raffigura i tre decani del segno dei Pesci, secondo la tradizione rinascimentale che rappresentava ogni decano con una "scena" da cui l'astrologo poteva trarre ispirazione per interpretare il pianeta o asse posto nel Decano, veniva anche aggiunta una "morale" alla scena che era utilizzata come ulteriore spiegazione nella interpretazione..

Tanto per curiosità la figura 4 qui accanto rappresenta anche essa la descrizione dei tre decani del segno Pesci tratta invece da un libro scritto in inglese alla fine del XV secolo "Astrolabium Planum di Johannes Angelus" e che descrive proprio le figure della figura all'inizio post, ambedue i testi usano i Decani di Firmico Materno anche se nel testo inglese c'è un errore di stampa e invece di usare il glifo di Saturno per il primo decano è stato usato quello dell'Ariete, ma dobbiamo perdonare il tipografo visto che stiamo parlando di uno dei primi libri di astrologia stampati e non di un manoscritto.

Se conoscete un pò di Latino e Inglese potrete osservare, e basta metterci solo un pò di buona volontà, come i due testi siano assolutamente uguali, l'uno pare quasi la traduzione dell'altro.

Il primo Decano viene attribuito da entrambi a Saturno ed è rappresentato da un uomo al lavoro che aiutandosi con un bastone trasporta faticosamente sulle spalle un carico molto pesante, la descrizione del Decano è identica nei due testi e si può tradurre con "vita piena di ansietà e di pensieri, di spostamenti, cambi di residenza, alla continua ricerca di beni e cibo".

Non è facile per chi usa questo tipo di Decani fare una trasposizione di tali definizioni nell'interpretare un pianeta o un asse (Asc o MC) posto in un Decano essendo tali definizioni troppo particolari e ristrette per poter essere applicate a qualsiasi tema natale.

Personalmente faccio uso dei Decani Hindu per due scopi principali, il primo è per eseguire una grossolana rettifica dell'ora di nascita, in quanto a seconda del decano in cui cade l'Ascendente si può intravvedere una certa somiglianza tra i tratti fisici e fisiognomici del soggetto in esame e quelli del segno del decano e del pianeta suo Signore, per fare questo però la pratica consiglia di usare i decani Hindu e non altri, per fare un esempio se l'Ascendente cade nel segno dell'Acquario ma nel 3°decano, quello della Bilancia, allora vi sarà una certa corrispondenza fisica tra soggetto e Venere e la Bilancia, anche se siamo in Acquario, questo vorrà dire un fisico aggraziato, un viso dai tratti fini e delicati, maggiori rotondità e meno asprezze, ovviamente si deve sempre tener conto anche degli altri fattori che influenzano l'aspetto specialmente dei pianeti in 1a casa, poi la posizione del governatore dell'ascendente, del Sole ecc..ecc..

Il secondo scopo è dare una maggiore profondità alla definizione di ogni pianeta e asse del cielo natale, modificando e ampliando le definizioni principali date dal segno zodiacale con quelle date dal segno del decano, per questo l'uso dei decani è consigliato specialmente per l'Ascendente, il Sole e la Luna, che nel loro insieme costituiscono la base su cui poggia tutta la delineazione di un oroscopo.

Ad esempio un individuo con il Sole in Ariete nel decano del Leone sarà un pò diverso da un altro nato solo qualche minuto dopo, con il Sole sempre in Ariete ma nel decano del Sagittario; l'uno avrà delle caratteristiche leonine a modificare leggermente le caratteristiche arietine mentre l'altro avrà il Sagittario a regalare un pò delle sue caratteristiche al segno dell'Ariete.

Attenzione a non strafare però! Queste modifiche non sono mai tali da ribaltare completamente la dominanza del segno zodiacale primario sul pianeta o asse, ma sono da considerare solo dei correttivi, delle aggiunte che rendono la lettura più completa, più articolata permettendo di aggiungere sfumature a volte molto significative che altrimenti non sarebbero percepibili, possiamo dire che in definitiva un tema natale analizzato tenendo conto dei Decani è leggermente diverso e più completo di una interpretazione fatta usando solo i segni zodiacali primari.

Esempio di uso dei Decani

Prendiamo per esempio in esame il tema dell'ex attrice e cantante Claudia Mori, moglie di Adriano Celentano e sua agente oltre che produttrice discografica.

fig. 5 -  tema natale di Claudia Mori
(il grafico mostra i signori dei Decani e non i segni )

Il caso è abbastanza raro come potete vedere chiaramente dal grafico in fig. 5 non perchè l'Ascendente è nel Decano del Cancro (nel grafico è mostrata la Luna) ma perchè quasi tutti i pianeti personali (tradizionali) sono in Decani governati da Venere, eccetto Mercurio e Giove, ma andiamo per ordine.

L'Ascendente nel decano del Cancro indica una persona con il fisico caratteristico di questo segno e la cosa appare sempre più evidente con il passare degli anni, ma anche quando la Mori era una giovane e bellissima modella appariva chiaro come la costituzione fosse cancerina tendente al pieno e/o "rotondo", priva cioè di tratti forti, duri e spigolosi come sarebbe se l'ascendente fosse caduto nel Decano dello Scorpione, e nemmeno caratterizzata dai tratti molli e fluidi da Decano dei Pesci.

Anche il modo di fare della Mori è stato preso dal Cancro, chi la conosce sa quanto sia iper-protettiva nei confronti del marito e del Clan, capace di trasformarsi in direttrice, produttore, consulente, consigliera e agente di Celentano, mamma ancora prima che moglie, dotata di scorza resistente e robuste pinze per difendere la sua famiglia, questa attitudine non sarebbe mai stata giustificata dall'Ascendente in Pesci o dal Sole in Aquario o dalla Luna in Vergine.

A questo si aggiunga che ben cinque pianeti, Sole, Luna, Venere, Marte, Saturno (fanno sei con Nettuno) sono nel decano di Toro e Bilancia (Toro nei segni di terra e Bilancia nei segni d'aria) e pertanto l'influenza di Venere, pianeta della bellezza, delle doti artistiche, dei soldi, della fortuna e dell'amore, non poteva che farsi sentire nell'insieme del tema e nella sua vita, nei modi prescritti da Bilancia e Toro, un segno cardinale e uno fisso, a compensare l'eccesso di pianeti in segni cadenti nel tema.

Notare come non ci siano nel tema della Mori pianeti o assi nei segni governati da Venere, ovvero Bilancia e Toro, e nemmeno nel segno del Cancro, pertanto tutte le caratteristiche portate da questi segni sono dovute solo ed esclusivamente alla posizione dei pianeti nei Decani, specialmente la predominanza di Venere nel tema dovuta ai Decani è impossibile da non vedere.

Per quanto riguarda i tratti del viso ecco che il decano cancerino porta in primo piano le caratteristiche del suo signore cioè della Luna e del segno in cui questa si trova nel tema natale, essendo la Luna in Vergine ecco che il viso porterà anche un pò dei tratti del segno della Vergine: la Luna dà un viso tondeggiante e la Vergine dà il mento appena un pò sporgente che, per così dire, esce dal cerchio altrimenti perfetto del viso, creando un bellissimo e armonioso ovale appuntito. 


fig. 6  Claudia Mori

Se vogliamo usare i decani nella versione di Firmico Materno avremo, come si può vedere dalle figure 1 e 3 , il secondo decano rappresentato da Giove, la figura è quella di un uomo anziano che punta il dito, o la mano, verso il cielo; la descrizione del decano parla di persona saggia, altamente stimata, di grande intelligenza, che nella vita cerca e si occupa solo di cose grandi e alte.

La descrizione non è di più che di tanto aiuto nel nostro caso, perchè se è vero che parliamo di una persona, la moglie di Celentano, a detta di tutti indubbiamente molto intelligente, è anche vero che dopotutto nella vita si è occupata solo di musica leggera e cinema.

In conclusione i Decani sono importanti poichè l'affinamento nella interpretazione di un tema natale come si può fare con i Decani non si può fare non nessuna delle altre divisioni principali dello Zodiaco quali le triplicità e i termini (o confini), queste vengono usate invece per altri scopi, principalmente nel calcolo della forza dei pianeti, nel calcolo del Signore del Tema e nelle tecniche di previsione degli avvenimenti della vita dei soggetti in esame.

Se i Decani sono una specie di  sotto-zodiaco inserito nello zodiaco principale esiste una ulteriore divisione dello stesso, importante come e forse più dei Decani, che solo negli ultimi decenni è stata riscoperta e riportata in auge dopo secoli di abbandono, e sto parlando dei Dodecatemoria (greco) o Duodenaria (latino) o Dwadasamsa (Sanskrito anche abbreviato in Dwads ) .

Di questi tratterò nella parte 2a cioè nel mio prossimo post qui.

 

venerdì 8 aprile 2011

Le Dignità Essenziali dei pianeti

Se un astrologo dei tempi passati, e non occorrerebbe andare indietro fino a Tolomeo o Bonatti, basterebbe uno che sia vissuto fino all'800, potesse prendere visione di uno qualsiasi dei tanti testi astrologici che oggi pretendono di insegnare l'Arte ai neofiti resterebbe prima sbalordito e poi indignato nel constatare che praticamente in nessuno di questi si fa adeguata menzione, spiegandone l'origine e l'uso, di tutte le cosidette "Dignità dei pianeti".

Come fanno questi sedicenti astrologhi, si chiederebbe molto confuso, a giudicare della capacità o meno di un pianeta ad esercitare le sue funzioni nel tema natale se non ne definiscono prima le condizioni di dignità?
Determinare le dignità dei pianeti era una necessità assolutamente primaria ai tempi della tradizione astrologica poichè tutto, ripeto, tutto ciò che contribuisce a formare il giudizio su una carta natale, oraria, elettiva o mondana, dipendeva, e dipende ancora oggi,  per prima cosa dalle dignità dei pianeti nei segni e nelle case.

Dignità, per un pianeta, significa capacità di esprimere la propria essenza.

Dignità è un termine che va preso con il suo significato di un tempo, dice della considerazione in cui uno è tenuto come persona nella società, come appartenente ad una famiglia, ad una tribù, ad una chiesa ecc. ecc. con uno status e quindi delle capacità, delle possibilità, di esercitare una influenza sugli altri componenti della famiglia, della tribù, della chiesa ecc.

Dignitari erano quei personaggi della corte che per la loro vicinanza al Re ne riflettevano la potenza, partecipavano alla amministrazione del regno, avevano potere...

Se hai dignità hai potere, se non hai dignità non hai potere.
Fine delle esercitazioni mentali.
Vale nella vita e vale in un tema astrologico...

Il contrario della Dignità di un pianeta è la Debilità, e come suggerisce la parola stessa, un pianeta debilitato è un pianeta con poca forza, poco potere...i concetti non potrebbero essere a mio avviso più semplici e facili da capire.

Le dignità e le debilità di un pianeta si giudicano dalla posizione dello stesso nei segni e nelle case, la dignità o debilità che deriva dalla posizione dei pianeti nei segni è chiamata essenziale, quella che deriva invece dalla posizione nelle case o dagli aspetti o dalla posizione ripetto alle stelle fisse ma anche dalla velocità relativa di rivoluzione, e da tante altre condizioni  particolari che non dipendono dai segni,  è chiamata accidentale, l'astrologia in definitiva è solo un problema di ubicazione dei pianeti, in "coelo" cioè nello zodiaco e in "mundo" cioè rispetto alla posizione dell'osservatore. 

Che differenza c'è tra dignità essenziale ed accidentale? la dignità essenziale è più importante, riesce meglio ad identificare il pianeta per come è e quindi per ciò che ha da dare, la dignità accidentale tiene conto delle effettive possibilità di agire del pianeta e non solo delle sue potenzialità.

Come porta ad esempio il noto astrologo J.Frawley, se un atleta molto forte, mettiamo che sia il detentore del record del mondo, vince i 100mt alle olimpiadi è come un pianeta con grandi dignità essenziali, ha vinto perchè non può che vincere, è semplicemente il più veloce....
Se un atleta vince la stessa gara alle olimpiadi perchè tutto il resto dei partecipanti è stato messo KO dall'influenza la sera prima, questo è come un pianeta con forti dignità accidentali, ha vinto perchè era il più forte in quella gara, con quei concorrenti, era cioè solo al posto giusto, nel momento giusto....

Potremo dire che la dignità essenziale è "la abilità/capacità di fare ciò che è giusto", la dignità accidentale è "l'occasione giusta per poter fare ciò che va fatto".

Le cose si complicano un pò se consideriamo le dignità essenziali e accidentali insieme, un pianeta con grandi dignità essenziali e nessuna dignità accidentale è come un nobile di grande casato che ha ereditato solo il titolo, ha quindi un nome che conta, ha una buonissima educazione e amicizie importanti ma è senza terre, senza casa, senza soldi, senza domestici...e gli tocca lavorare per mantenersi.
Un pianeta invece senza dignità essenziali ma con grandi dignità accidentali può essere considerato come un povero bracciante che ha appena vinto qualche milione di euro al superenalotto.

Chi sta meglio dei due? chi ha più potere dei due? chi ha più autorità dei due? chi dei due può "fare" di più?
Naturalmente dipende dalla situazione...e ciascuno dei due ha il pieno diritto di dire di essere lui il più fortunato ...

Un'altro esempio potrebbe essere quello di un bravissimo (grandi dignità essenziali) pilota di formula 1 alla guida della sua auto ma...ubriaco (grandi debilità accidentali) e di un neopatentato (poca o nessuna dignità essenziale) a cui il padre ha appena regalato per il compleanno una Ferrari (grandi dignità accidentali).

A chi dei due chiedereste un passaggio per farvi accompagnare a casa?

LE DIGNITA' ESSENZIALI





Esistono cinque tipi di dignità essenziali mentre due sono le debilità essenziali e dipendono alcune da quanto il pianeta è in accordo o in disaccordo con il segno in cui si trova mentre altre derivano da tradizioni oscure perfino per astrologi antichi come Tolomeo.

Sappiamo che ogni segno è definito da certe qualità (freddo, caldo, umido, secco, maschile e femminile, diurno o notturno), vedi mio post sugli aspetti in cui parlo della natura dei segni qui, e poichè anche ogni pianeta è definito dal qualità simili, ecco che non sarà difficile capire perchè Saturno si sente più a suo agio in Capricorno mentre la Luna nello stesso segno soffre alquanto, è esattamente in opposizione di segno, in un caso si parla di dignità per Domicilio nell'altro di debilità per Esilio...un pò più complicate a dire la verità, ma nella stessa logica di abbinamento felice o infelice tra gli elementi/qualità di pianeti e segni, sono le definizioni di dignità per Esaltazione (Saturno in Bilancia per esempio o la Luna in Toro) o debilità per Caduta (Saturno in Ariete oppure  la Luna in Scorpione).
Tolomeo è abbastanza oscuro nella sua spiegazione delle Esaltazioni e quindi, per opposizione di segno, delle Cadute, trattando l'argomento più dal punto di vista della posizione dei pianeti rispetto ai punti cardinali.
Le dignità di domicilio ed esaltazione con le debilità di esilio e caduta sono le uniche oggi conosciute dagli astrologhi moderni, si trovano su tutti i libri (e non starò ad illustrarle)  e se è vero che sono le più importanti è altrettanto vero che se prese da sole non servono proprio a niente.

Le dignità che seguono non sono più assegnate sulla base delle affinità tra pianeti e segni, ma seguendo criteri diversi, .
Dopo l'esaltazione , come ordine di importanza, c'è la dignità dovuta al signore della Triplicità,  che viene assegnata ad alcuni pianeti a turno denominati signori delle triplicità cioè di quei tre segni che sono tra loro affini per qualità (terra, acqua, fuoco, aria), signoria che per alcuni pianeti vale solo di giorno per altri di notte, per altri infine vale tutto il giorno (anche qui esistono almeno tre sistemi in uso).
Per esempio Giove è il governatore o signore notturno dei segni di fuoco e Saturno il signore o governatore diurno dei segni d'aria.

Segue la dignità dovuta alla Signoria per Termini (o confini o territori), i termini sono parti di segno che derivano dalla suddivisione  di ogni segno in cinque parti diseguali, ognuna governata da un pianeta diverso, siccome i metodi per determinare i vari governatori sono stati variati nei secoli anche in funzione dei paesi in cui erano usati ne esistono almeno cinque serie di cui le più usate sono quella di Tolomeo e la serie Caldea.

Per ultima la dignità chiamata Decano o Decanato, di origine Egizia , è una suddivisione dello zodiaco in parti uguali corrispondenti a 10°, quindi ogni segno zodiacale si viene a trovare diviso in tre parti.
In origine i decani erano usati per un computo più preciso del tempo tanto che ad ogni decano si faceva corrispondere la levata di una stella diversa, in seguito furono incorporati nello zodiaco come suddivisione simbolica dei segni, perdendo molto del significato originale.
Ad ogni ripartizione di 10° è assegnato un pianeta signore del Decano che vi ha dignità, anche se a dir il vero l'importanza dei decani è sempre stata poco considerata rispetto alle altre.
dipinto funerario egizio con i 12 segni Zodiacali
A questo punto si può capire meglio la debilità di cui non abbiamo ancora parlato e cioè quella di pianeta Peregrino, dato che ciò che significa semplicemente un pianeta privo di qualsiasi Dignità Essenziale (le cinque appena descritte) e allo stesso tempo non debilitato nè per Esilio nè per Caduta.

Ogni autore antico ha usato una sua tabella numerica di valutazione per dare in maniera precisa un valore alle varie Dignità, cosa che viene utile quando si fa astrologia oraria, per la genetliaca basta ricordarsi dell'ordine di importanza che è il seguente: Domicilio, Esaltazione, Triplicità, Termini e Decani (anche se per Tolomeo la dignità per Triplicità era più importante di quella per Esaltazione).

Le Debilità contano ovviamente in maniera negativa però mentre tutti gli autori concordano nel considerare più negativo l'Esilio della Caduta, per la debilità di Peregrinità invece alcuni propendono per dare una valenza pari a quella dell'esilio mentre altri le assegnano una valenza neutra come se non fosse nè positiva nè negativa (Morin de Villefranche) ma intermedia tra dignità e debilità.

Per capire i concetti di dignità e debilità possiamo anche usare queste similitudini tratte da situazioni di epoche magari un pò lontane nel tempo.

Un pianeta che possiede dignità per Domicilio o Signoria è come un uomo che sta nella sua casa, sulla sua terra, in mezzo ai suoi familiari, domestici, ecc.  è il padrone e si sente a suo perfetto agio.

Un pianeta con dignità per Esaltazione è come un uomo chiamato come ospite d'onore alla corte del Re, è in un ambiente più ricco e sfarzoso della sua casa, può chiedere ciò che vuole, tutti lo riveriscono ma... è pur sempre un ospite, soggetto alle regole dell'etichetta...la sua autorità è più forma che sostanza, è solo un riflesso di quella del Re che lo ospita...non sua.

Un pianeta con dignità per Triplicità è come un uomo che sta in casa del fratello, è al sicuro ma, per quanto bene sia trattato, non è come se fosse a casa sua, ha comunque molta autorità basata sui legami di sangue.

Un pianeta con dignità per Termini è come un uomo a casa di amici, per quanto bene possa trovarsi non è lui il padrone di casa e quindi non ha certo autorità, però può contare sui favori che possono essergli elargiti per fiducia, stima e amicizia, a volte ciò può essere più che sufficiente.

Un pianeta con dignità per Decano è come un uomo ospitato per affari in casa di estranei, anche se è un uomo ricco al suo paese, qui non possiede alcuna autorità, può solo attendersi di ricevere quanto prescritto dai doveri dell'ospitalità e dalla convenienza dettata dagli affari.

Un pianeta Peregrino è come una persona in viaggio da una città all'altra, un viandante che non ha una casa a cui tornare, conduce vita precaria ma indipendente, non ha autorità sugli altri ma nessuno ha autorità su di lui, vive contando sulle sue capacità personali.

Un pianeta  in Esilio è come un uomo ambizioso che, essendosi messo contro il suo Re, è stato accompagnato con la forza fuori dal regno, lontano dalla patria e da parenti e amici, in terra straniera, ha grosse difficoltà ad esercitare l'autorità rimastagli e poche possibilità di agire, è la posizione peggiore di tutte.

Un pianeta in Caduta è come un nobile che ha perso gran parte dei suoi possedimenti e a cui è rimasto poco oltre al nome, se è di carattere positivo baderà ad utilizzare al meglio ciò che gli resta per se e la sua famiglia, se è di carattere negativo perderà anche ciò che gli è rimasto per cercare di rifarsi.

In definitiva conoscere la dignità di un pianeta in un tema astrologico è la chiave per poter interpretare in maniera corretta il tema stesso, se non si conoscono le potenzialità dei pianeti non si può descrivere la loro influenza sul tema.