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venerdì 29 novembre 2013

Segni zodiacali, la loro suddivisione secondo la tradizione.

Zodiaco del XI secolo con la figura di Cristo al centro
e le quattro stagioni negli angoli 
Una parte di quanto contenuto in questo post, quella sui segni mobili o doppi,  è stata estratta dal mio post precedente su Edward Snowden (qui il post) ma visto che la trattazione dei segni doppi aveva preso il sopravvento sul resto e da semplice "inciso" era diventata quasi il tema dominante, facendo perdere leggibilità all'articolo, ho preferito stralciare parte del contenuto dal post per migliorarne la comprensibilità e ho allargato la parte stralciata per fare un articolo centrato solo su quell'argomento.

I segni zodiacali. anche se sono una cosa ben diversa dalle costellazioni con lo stesso nome (qui un mio post sull'argomento) hanno preso dalle costellazioni non solo il nome ma anche le loro raffigurazioni e simbolismi e su quella base e sulla loro coincidenza con il passare delle stagioni è stata costruita la suddivisione dello zodiaco.

Lasciando perdere le sorgenti della tradizione astrologica antecedente a Tolomeo, di cui abbiamo notizie poche e contrastanti, diciamo che fu proprio Tolomeo il primo a dare una sorta di spiegazione logica o scientifica (secondo la scienza di allora sia chiaro!) alla classificazione usata al suo tempo dei segni zodiacali.

Nel suo Tetrabiblos, forse uno dei libri più consultati al mondo, certamente il più consultato dagli astrologi di tutte le epoche, dopo aver parlato delle stagioni dell'anno, di solstizi ed equinozi  e introdotto quindi il concetto di astrologia tropica, che dipende dal trascorrere delle stagioni, Tolomeo riporta (libro I , cap.12-13) una classificazioni dei segni che è divenuta la base da cui sono partiti tutti gli astrologi nei loro studi.

Segni equinoziali, solstiziali, fissi e mobili

Secondo Tolomeo i segni si dividono in equinoziali, solstiziali, fissi e mobili, questa è la sua prima e più importante definizione dei segni.

     I segni equinoziali e solstiziali sono quei segni che iniziano nel giorno in cui si verificano gli equinozi e i solstizi, e sono quindi Ariete, Bilancia, Cancro e Capricorno, oggi noi li chiamiamo segni Cardinali poiché corrispondono ai quattro cardini del cielo Nord, Sud, Est e Ovest, e cioè ai quattro punti che segnano il cambiare delle stagioni, sono segni contraddistinti dalla qualità di movimento, in avanti, di inizio, di apertura.

   I segni fissi sono invece quelli che seguono immediatamente i segni  equinoziali e solstiziali, e sono il Toro, il Leone, lo Scorpione e l'Acquario.
I segni fissi devono il loro nome al fatto che le qualità stagionali dei segni cardinali nel frattempo si sono consolidate e quindi le qualità dei segni fissi corrispondono in modo più stabile e ben definito alle qualità della stagione corrispondente, fredda o calda, umida o secca.
I segni fissi sono caratterizzati quindi dalla mancanza di movimento, dalla staticità, dalla immobilità.

    I segni mobili sono quelli che nell'ordine dello zodiaco seguono in segni fissi e poiché si trovano tra i fissi e i cardinali, non possiedono qualità propria ma mostrano un po' delle qualità di entrambi, tornando alle stagioni diciamo che in questi periodi (e quindi in questi segni) si possono avere sia il colpo di coda della stagione che sta passando che un anticipo di quella che sta per arrivare e magari anche più di una alternanza tra le due condizioni, inframezzate da periodi di stasi, da qui la qualità intrinseca dei segni mobili e cioè la variabilità, la mutabilità, la trasformazione. 
I segni mobili sono i Gemelli, la Vergine, il Sagittario, i Pesci.


Attenzione che nel tempo si è fatta molta confusione nei testi tra segni mutabili e mobili, nelle definizioni in lingua inglese il termine "movable" cioè mobile sta a indicare i segni cardinali e non quelli mobili che vengono invece chiamati "mutable" o anche "common".

Attenzione che anche in Italia alcuni preferiscono il termine "mutabile" a quello di "mobile", io qui li userò entrambi per indicare Gemelli, Vergine, Sagittario e Pesci.

Diciamo che la confusione nei termini deriva dal fatto che, a partire dal medio evo, i segni cardinali sono stati per molti secoli, fino al Rinascimento, trattati come noi trattiamo oggi i segni mobili, come se le loro caratteristiche predominanti fossero la variabilità, la volubilità.

E' un fatto che i segni cardinali sono mobili ma la loro è un tipo di mobilità completamente diversa da quella dei segni mobili/mutabili.
I segni cardinali possiedono la mobilità dell'iniziare, del cominciare, del partire, del passare da una condizione ad una diversa e successiva che dipende da un ciclo ben fissato, la mobilità dei segni cardinali non è mai casuale.
E' segno cardinale il Capricorno che posto all'inizio dell'inverno si lascia alle spalle l'autunno e porta definitivamente la stagione nel freddo di Gennaio, peggiorando le condizioni giorno dopo giorno.
Capricorno

I segni mobili possiedono invece la mobilità della foglia al vento, dettata dal caso, una mobilità senza direzione precisa o fissa e che può alternarsi a momenti di stasi.
E' il segno dei Pesci che posto tra inverno e primavera porta, a periodi alterni, un pò di quello e un pò di questa.
Naturalmente dobbiamo ricordarci che l'astrologia non è nata a Stoccolma o a Parigi o a Roma ma in Mesopotamia ed è stata poi affinata nel bacino del mediterraneo da Greci e Latini, tutto nasce da una visione del mondo così come lo si conosceva allora e le stagioni erano quelle di allora a quelle latitudini....

Segni maschili e femminili, segni diurni e notturni

Proseguendo nella sua classificazione Tolomeo scrive che i segni sono stati suddivisi anche in un altro modo e cioè secondo la loro essenza diurna e notturna, e poiché giorno e notte hanno qualità equiparabili a quelle di uomo e donna ecco che sei segni sono stati dichiarati maschili e diurni e altri sei femminili e notturni.
Questi segni si alternano tra loro poiché, dice Tolomeo, essi sono congiunti e alternati così come accade per il giorno e la notte e per l'uomo e la donna.
Lo zodiaco inizia pertanto con l'Ariete diurno e maschile per finire con i Pesci, notturno e femminile.
Tolomeo menziona anche altri modi, usati da altre scuole di astrologia, di suddividere i segni secondo i concetti mascolinità e femminilità, ma non cita le fonti né mostra di prenderli molto in considerazione.

Ulteriori classificazioni e i segni doppi

Tolomeo parla, sempre nel capitolo 13 del libro I del Tetrabiblos, anche di altre suddivisioni, come i segni terrestri, dominanti, fecondi, e quadrupedi ma non dà loro la stessa importanza delle suddivisioni di cui sopra e ne rimanda la spiegazione ai punti del suo libro dove tali definizioni sono usate a scopo predittivo.
Curiosamente in questo capitolo dedicato alle classificazioni dei segni non usa mai il termine "segni doppi" ma usa questa definizione in capitoli successivi dando per scontato che i segni doppi siano i segni mobili o mutabili.
I segni mutabili vengono anche oggi chiamati segni doppi o bi-corporei poichè nelle raffigurazioni sono costituiti da figure doppie, e di conseguenza, per analogia, sono sempre stati accusati dagli astrologi post-Tolomeo di "doppiezza", cioè di falsità intrinseca, nel proprio comportamento anche se secondo il mio parere ciò non corrisponde molto alla realtà nè riguardo alle raffigurazioni nè riguardo alle caratteristiche comportamentali.
La sola doppiezza che viene in origine implicitamente a loro assegnata da Tolomeo è quella che deriva dal mostrare sia caratteristiche dei segni cardinali che di quelli fissi.
Diciamo che tra i segni mutabili quelli che manifestano in maniera più evidente le doti di adattabilità, mutabilità e trasformismo tipiche dei segni mobili sono sopratutto il segno dei Gemelli e quello dei Pesci, questi segni appartengono infatti rispettivamente alle triplicità d'aria e acqua, e sono per loro intrinseca natura senza forma propria e possono invece assumere la forma dei recipienti usati per contenerli.
Facile (anche se non sempre giusto) assegnare a questi due segni la condizione di segni caratterialmente doppi, cioè che esprimono doppiezza nel loro comportamento, ma gli altri?

Come si vedrà il problema con i segni doppi è ...doppio...nel senso che ha a che vedere sia con le raffigurazioni che con le qualità caratteriali assegnate.

Per il primo punto è facile vedere che mentre alcuni tra i segni doppi o bicorporei sono effettivamente costituiti da due figure (corpi) altri invece non rispondono a questa descrizione.
Diciamo che i Gemelli sono l'unico vero segno doppio/bicorporale perfettamente in accordo con la definizione essendo rappresentato sia nell'iconografia classica che moderna da i due fratelli gemelli più famosi della storia dopo Romolo e Remo, cioè Castore e Polluce e che nella corrispondente costellazione sono le due stelle più luminose. 

Anche il segno dei Pesci è correttamente indicato come doppio dato che viene rappresentato da due pesci uguali uniti da un laccio, il Sagittario è invece un segno doppio alquanto anomalo in quanto formato da un busto di uomo su un corpo di cavallo, quindi da due parti non uguali e nemmeno simili tra loro, la Vergine è infine il segno che corrisponde meno, direi anzi che non corrisponde per niente, al concetto di figura doppia in quanto, a seconda dell'autore e della tradizione seguita, il segno è rappresentato da una donna con in braccio una colomba oppure con in braccio una spiga o fascio di grano appena falciato o un ramo frondoso.

A questo punto, se il segni del Sagittario e della Vergine possono essere definiti doppi, ci si potrebbe chiedere perchè mai il Capricorno che è rappresentato da un animale mezzo capra e mezzo pesce, o anche la Bilancia che è costituita da due piatti uniti da un braccio oppure l'Aquario da sempre rappresentato come un uomo che regge un vaso d'acqua non siano stati anch'essi chiamati doppi.

Vergine e Sagittario, dovrebbero essere a mio avviso chiamati solo mutabili (o mobili se preferite) anche e sopratutto per non generare confusione sulle loro caratteristiche comportamentali, perchè qui dobbiamo parlare del secondo problema, quello della doppiezza intesa come difetto caratteriale.
Sia il segno del Sagittario che quello della Vergine non corrispondono affatto a questa descrizione, e senza alcun dubbio, almeno per me, il segno della Vergine, segno di terra, è quello a cui meno si adatta la definizione di "doppio" tra  tutti i segni dello zodiaco ed è difficile per me immaginare una persona con forti connotazioni Vergine comportarsi con "doppiezza" come si dovrebbe invece dedurre dalla definizione...

Secondo me, come già detto sopra, essendo il termine "doppio" subalterno a quello di "mutabile" andrebbe usato probabilmente usato solo per indicare le caratteristiche dei due segni doppi per eccellenza e cioè Gemelli e Pesci.
Naturalmente stiamo parlando delle qualità dei segni "puri", come capitano solo molto raramente in un tema natale (leggi qui il post su Edward Snowden, un raro esempio di persona con le caratteristiche del Gemelli DOC) , poichè di solito i segni non si manifestano mai nella loro purezza non è affatto detto che tutte le persone con il sole in Gemelli si comportino nella vita con doppiezza, lasciamo che siano gli astrologi segnosolari a raccontare queste storielle, ogni tema va visto nel suo insieme e le tendenze di un pianeta (anche del Sole) possono essere compensate e modificate da altri fattori presenti nel cielo di nascita.

sabato 19 ottobre 2013

I falsi miti dell'astrologia: la precessione degli equinozi e l'equivalenza di costellazioni e segni zodiacali, l'era dell'Acquario


la costellazione del Capricorno
Navigando su internet a volte capito su siti astrologici dove non posso fare a meno di notare superficialità e disinformazione abbastanza diffuse tra la maggior parte dei partecipanti, non solo su aspetti oscuri o poco usati ma anche su argomenti che invece dovrebbero costituire la base delle conoscenze in materia di astrologia.
Come ho già scritto su altri post dedicati ai falsi miti sull'astrologia gran parte della colpa di questa situazione va data alla divulgazione di massa dell'astrologia segnosolare, che ha semplificato fin troppo argomenti  complessi senza dare nemmeno i riferimenti ai principi che ne sono all'origine.
Una delle lacune più importanti nella conoscenza dei neofiti, ma anche di molti che si definiscono astrologi, è l'ignoranza dei principi su cui si sono basate e si basa tutt'ora la divisione dello zodiaco in 12 segni e la differenza che esiste tra zodiaco astrologico e zodiaco astronomico, tra segni zodiacali e costellazioni.

LE COSTELLAZIONI NELLO ZODIACO ASTRONOMICO

Oggigiorno le costellazioni così come sono state definite, catalogate e dotate di confini ben precisi dall'Unione Astronomica Internazionale nel 1928, sono 88, alcune molto conosciute fin dall'antichità e altre abbastanza nuove essendo il frutto di osservazioni astronomiche più recenti.

Nell'antichità le costellazioni conosciute erano molte meno, 48 al tempo di Tolomeo, e il famoso planisfero del Durer inciso nel 1515 dà una idea del cielo settentrionale e delle 28 costellazioni in esso visibili e la loro posizione rispetto all'eclittica.
Nella carta disegnata dal Durer le costellazioni sono ancora quelle menzionate dal greco Arato e dal latino Marco Vitruvio Pollione e le stelle sono elencate secondo le denominazioni riportate nell'Almagesto di Tolomeo (150 d.C.).
Planisfero di A. Durer (1515)

Ciò che sorprende ancora oggi è la grande fantasia degli astronomi/astrologi del passato nel trovare una corrispondenza tra i raggruppamenti di stelle e figure sia mitologiche che da oggetti e personaggi della vita quotidiana.

I nomi usati ancora oggi sono il risultato di millenni di uso astronomico e astrologico, di commistioni tra lingue diverse, di eredità culturali e mescolanze di  scienze astronomiche provenienti dagli ambiti più diversi, anche se la maggior parte dei nomi delle costellazioni sono di chiara origine Sumero-Babilonese.

Sappiamo oggi che le costellazioni, dal latino costellatio cioè raggruppamento di stelle, non sono composte solo da stelle ma che alcuni dei punti luminosi che ancora oggi consideriamo stelle sono invece galassie che dagli antichi ovviamente non erano ancora conosciute, diciamo che da un punto di vista astrologico per noi non fa nessuna differenza se una cosiddetta stella fissa usata da Tolomeo o da W.Lilly non è una stella vera e propria  ma una stella binaria o una galassia...beh...chi se ne importa...noi siamo astrologi e non astronomi e ciò che conta per noi è la qualità positiva o negativa di ogni "stella da un punto di vista astrologico così come tramandato dalla tradizione..

Gli antichi astronomi davano una importanza particolare alle costellazioni che venivano attraversate dal sole e dai pianeti nel corso dei giorni, mesi e anni e queste costellazioni ad un certo punto vennero raggruppate sotto la denominazione zodiaco dal greco "zoidiakos" per alcuni da zoidion (animale, essere vivente) e kiklos (ciclo, cerchio, rivoluzione) .

Mentre la circonferenza percorsa apparentemente dal sole in cielo è chiamata eclittica, la fascia di 8° a nord e 8° a sud della eclittica, la striscia di cielo cioè entro la quale si muovono la luna e i pianeti, è chiamata fascia zodiacale.

Le figure che rappresentano le costellazioni sono cambiate nel corso dei millenni e solo uno studioso può oggi sapere quali figure e quali stelle comprendessero le costellazioni al tempo dei caldei o dei babilonesi, al tempo cioè dei primi calendari e dell'inizio dell'astrologia.
Una cosa però è certa, nessuna costellazione è rimasta invariata dall'origine delle osservazioni e per di più ogni costellazione veniva rappresentata con forme diverse pur essendo formate più o meno dalle stesse stelle.






Qui sopra alcune rappresentazioni della stessa costellazione, l'Ariete, in epoche diverse mostra quanto contasse la fantasia nel cercare la corrispondenza tra raffigurazione e nome della costellazione, e come fossero inesistenti i confini tra le costellazione in quanto ognuna era una raffigurazione che dipendeva molto per forma e grandezza dalla fantasia dell'artista e accadeva anche che le costellazioni non si toccassero l'una con l'altra lasciando quindi ampi spazi tra di loro oppure, al contrario, confluissero l'una nell'altra in modo molto confuso e che dipendeva solo dall'estro dell'artista del momento.

Per esempio, come si vede in questa rappresentazione dell'ottocento, le costellazioni della vergine, dello scorpione e della bilancia erano strettamente allacciate, con i calzari della vergine intersecanti i bracci della bilancia, mentre lo scorpione ha i suoi artigli posati addirittura nei piatti della bilancia, infine l'Ofiuco posa coraggiosamente i suoi piedi sul dorso dello scorpione.

le costellazioni della Vergine, Bilancia, Ofiuco e Scorpione

Nelle carte celesti moderne queste raffigurazioni così pittoresche non esistono più, poichè sono stati decisi dei confini ben precisi tra di loro e sono ora perfettamente apprezzabili  le differenze di ampiezza tra le costellazioni se misurate sulla eclittica, cioè sul percorso apparente del sole nel cielo.
Se prendiamo la Vergine che giace di traverso sulla circonferenza dell'eclittica e lo Scorpione che invece è quasi verticale, l'una ha una ampiezza di circa 44° misurati sull'eclittica mentre l'altro ne ha solo 7° quindi una differenza di ben sei volte.
costellazione della vergine (eclittica in blu)

costellazione dello scorpione (eclittica in blu)
Il fatto è che le costellazioni sono diventate oggi delle ripartizioni puramente GEOMETRICHE e in pratica pur avendo mantenuto gli antichi nomi non esistono più le ben note raffigurazioni di animali, personaggi o oggetti, ma solo delle aree di cielo sagomate a linee ed angoli ben definiti geometricamente, il cielo è stato cioè suddiviso in aree precise senza possibilità di ambiguità nella attribuzione di una stella ad una costellazione o all'altra, dato che ora ogni costellazione ha delle dimensioni che fissano senza incertezza i suoi confini con quelle adiacenti.

Per far questo però i confini tra le costellazioni non corrispondono più alle antiche suddivisioni (riuscite a trovare una qualche somiglianza tra la raffigurazione antica della costellazione dello scorpione e quella moderna?) ma d'altra parte non esiste nessun altro modo sensato, per quanto arbitrario possa apparire, di tracciare un confine tra una costellazione e l'altra se non quello della convenienza nei calcoli delle carte del cielo, che sono indubbiamente più semplici se i confini tra le costellazioni sono costituiti da linee spezzate che seguono i meridiani e paralleli del cielo.

Ma come è che invece i segni zodiacali sono, oggi come ieri, tutti di 30° esatti ???  beh la risposta è facile, perchè i segni zodiacali non sono le costellazioni, ma qualcosa di completamente diverso.

I SEGNI ZODIACALI E LO ZODIACO ASTROLOGICO

Intanto diciamo che i segni zodiacali sono suddivisioni SIMBOLICHE della fascia zodiacale in 12 parti uguali e hanno solo preso il nome e l'ordine delle 12 costellazioni principali che da sempre la intersecano, e non tengono conto della loro effettiva posizione lungo l'eclittica e della loro ampiezza, anche gli antichi astrologi sapevano bene che le costellazioni non erano tutte grandi uguali!

Zodiaco di Dendera ( Egitto ) in verde le costellazioni della fascia zodiacale iniziando con  l'ariete a sinistra  


Perchè dodici segni e non 11 o 13 oppure 8 ??...diciamo che il calendario babilonese al tempo della nascita dell'astrologia prevedeva che un anno solare fosse formato da 12 mesi lunari di 30 giorni e la corrispondenza è già abbastanza significativa, ma è molto più probabile che sia la suddivisione dello zodiaco in 12 segni di 30 gradi che l'anno in 12 mesi di 30 giorni abbiano avuto  la stessa origine e cioè la ricerca di una maggiore facilità nei calcoli astrologici e computo del tempo (calendario).
Diciamo pure che a quei studiosi del cielo, casa degli dei, niente appariva più perfetto, e quindi più adatto a rappresentare il cielo, del numero 360, pur se al tempo dei babilonesi si sapeva benissimo che l'anno era in effetti di 365 giorni e spiccioli (aggiungevano infatti un mese sacro ogni 6/7 anni in modo da far tornare i conti).
Furono sempre i babilonesi a dividere il giorno in 24 ore di 60 minuti.

calendario assiro-babilonese
D'altra parte è dai tempi di Tolomeo che la scienza astrologica spiega come i dodici segni provengano dalla suddivisione di tutto ciò che sta sulla terra nei 4 elementi (Terra, Aria, Fuoco, Acqua) e nelle 3 modalità di espressione degli elementi stessi e cioè Cardinale, Fisso e Mobile, il che porta (4x3=12) ai 12 tipi di caratteri astrologici, e quindi dei 12 segni a loro attribuiti.
Questa è la base su cui si è costruita e tramandata l'Arte astrologica dai tempi di Tolomeo e ancora oggi è la base di tutta l'astrologia usata nei paesi occidentali.

Alcuni sprovveduti ancora oggi si chiedono perchè lasciar fuori per esempio l'Ofiuco (o Serpentario come era anche conosciuto nell'antichità, o anche Asclepio) dallo zodiaco mentre altri puntano sulla mancata corrispondenza di costellazioni e segni come prova della non validità dell'astrologia.

Innanzitutto l'Ofiuco non è mai stato inserito nello zodiaco astrologico, pur appartenendo allo zodiaco astronomico, perchè, come spiegato più sopra, ci volevano 12 costellazioni da cui prendere nome e simbolismi che potessero essere collegate alle stagioni e ai mesi, e in secondo luogo l'ofiuco era una costellazione che poco  interessava la fascia zodiacale.

La costellazione dell'Ofiuco (Serpentario)
Come si vede dalle antiche rappresentazioni l'Ofiuco (vedi immagine qui a lato e quella più sopra) occupava una area completamente a nord dell'eclittica, con solo una piccola appendice (i piedi) intersecante la stessa, rappresentava solo una intrusione piuttosto marginale tra le altre costellazioni, a cui veniva data nessuna rilevanza. Tutte le altre costellazioni infatti intersecavano, nella visione degli antichi astronomi, l'eclittica in maniera molto più cospicua ponendosi più o meno simmetricamente a cavallo della stessa e quindi occupando interamente o quasi quella striscia di 16°  che costituisce la fascia zodiacale entro cui transitano i pianeti.
Per una migliore comprensione qui potete trovare raffigurate le costellazioni secondo il Bayer (XVII secolo) con indicata in scuro la fascia zodiacale intersecante ciascuna costellazione.

La maggiore area occupata oggi dall'Ofiuco è frutto della ripartizione moderna del cielo che riarrangiando le costellazioni ha regalato un pò più di spazio all'Ofiuco nella striscia zodiacale, rubandolo allo Scorpione (chissà perchè gli astronomi se la sono presa così tanto con il povero Scorpione visto che lo hanno privato di un altro pò di spazio per regalarlo alla Bilancia) ma la cosa, per quanto possa apparire importante agli astronomi e anche a qualche studente di astrologia un pò sprovveduto o solo malato di modernismo, non può spostare di un solo millimetro la posizione degli astrologi che da 2000 anni usano uno zodiaco di 12 segni e non si sognano certo di aggiungerne un altro solo per far piacere a qualche buontempone in venia di facezie.
Anche perchè, se proprio vogliamo fare i precisini allora dobbiamo anche menzionare almeno altre otto costellazioni che vengono attraversate dai pianeti e dalla Luna ma non dal sole in quanto sono interessate dalla fascia zodiacale ma non dall'eclittica, esse sono la Balena, il Corvo, la Tazza, l'Hydra, Orione, Pegaso, lo Scudo e il Sestante
La Balena (Cetus) secondo Bayer (1603)

Ma a noi non interessa nè l'ofiuco nè la balena, il fatto è che lo zodiaco astrologico non è lo zodiaco astronomico e i segni non sono le costellazioni.

Quando sentite qualcuno che dice di essere nato nel segno dell'Ofiuco, fate a voi stessi un favore, lasciate perdere e pensate invece a quella persona come nata nel segno... degli ignoranti...

La suddivisione puramente ed esclusivamente simbolica dello zodiaco astrologico in 12 segni di uguale ampiezza spiega anche perchè non esistono, come già detto anche nel mio post qui, persone nate in cuspide e soggette quindi ad avere le caratteristiche di due segni... figuriamoci...!!
La posizione dei pianeti nei segni infatti non ha niente a che fare con la loro effettiva posizione nel cielo, in astrologia non ci sono pianeti che si avvicinano al bordo di una costellazione e poi ne escono passando magari per una zona non ben definita in cui non si sa bene se il pianeta si trova nella costellazione precedente o quella successiva...
In astrologia  pianeti non si muovono all'interno delle costellazioni ma nei segni e il loro movimento è puramente fittizio, le effemeridi astrologiche danno una posizione virtuale dei pianeti, calcolata matematicamente, e i pianeti non possono essere in due segni ma o sono in un segno o sono nell'altro senza possibilità di confusione e senza possibilità di mescolamento, solo gli astrologi di estrazione segnosolare o i seguaci della New Age di scarsa cultura astrologica possono pensare ad una nascita in cuspide soggetta all'influenza di due segni...

Ma che la posizione dei pianeti nei segni sia solo un artificio matematico lo si capisce anche quando si vuol parlare dell'inizio dell'anno astrologico, cioè del 0° grado dell'Ariete, quando cioè si comincia a parlare della precessione degli equinozi.

LA PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI E LE TEORIE SULL'ETA' DELL'ACQUARIO

Quando su qualche quotidiano leggete un articolo di astronomia con il suggerimento di uscire la sera per osservare nel cielo una rara congiunzione di due o più pianeti , è inutile erigere una carta astrologica per quel giorno con l'intento di trovare la costellazione entro la quale cercarli, trovereste solo il segno zodiacale ma non la costellazione che sarebbe invece ben diversa e per la quale conviene sempre chiedere ad un astronomo...
Il fatto è che a prescindere dalla larghezza effettiva delle costellazioni, tutte diverse e che non corrispondono a quelle dei segni che sono invece tutte uguali, anche i punti di riferimento come equinozi e solstizi non combaciano più tra costellazioni e segni.

calendario babilonese su tavoletta in creta
Quando 4000 anni fa, al tempo dei sumeri o caldei, vennero fatte le prime osservazioni astronomiche/astrologiche e dati i nomi alle costellazioni, la primavera iniziava con il sole più o meno nella costellazione del toro, non nell'ariete e l'autunno iniziava con il sole da qualche parte nella costellazione dello scorpione e non in bilancia...poi al tempo dell'impero romano, 2000 anni fa, quando l'astrologia prese la forma attuale, la primavera iniziava proprio con il sole nell'ariete mentre oggi il sole, sia che vi piaccia o che non riusciate proprio a digerirlo, all'inizio della primavera è verso l'inizio dei pesci....e tra qualche anno, spostandosi all'indietro, sarà in acquario...
Ad oggi, la differenza tra asse equinoziale ed ingresso del sole nella costellazione dell'ariete è di poco inferiore ai 30°.

La terra infatti, per un effetto chiamato precessione degli equinozi  dopo un anno solare ritorna non esattamente nello stesso punto, rispetto allo sfondo delle stelle fisse, e il risultato è una retrogradazione della posizione del sole sulla eclittica con relativo spostamento dell'asse equinoziale (i 30° circa sopra menzionati).

La precessione è dovuta a due cause il fatto che la terra non è perfettamente sferica e che l'asse di rotazione è inclinato rispetto al piano dell'eclittica, l'attrazione di luna e sole provocano una oscillazione dell'asse di rotazione terrestre, come nel caso di una trottola che gira,  modificando la posizione della terra rispetto allo sfondo, al cielo astronomico cioè (questo è il link dove potete trovare una spiegazione molto più dettagliata).

Tanto per chiarire subito i dubbi gli astrologi/astronomi di 2000 anni fa conoscevano benissimo l'effetto della precessione, anche se non sapevano spiegarsene il motivo, e l'avevano calcolata in circa 48 secondi all'anno, un valore ben poco diverso da quello che possiamo calcolare oggi con i nostri strumenti e cioè di circa 50 secondi, come dire 1° ogni 72 anni.

Ma allora che senso ha parlare di ingresso del sole nell'ariete il giorno dell'equinozio di primavera?

Intanto bisogna distinguere, da un punto di vista astronomico infatti non c'è nessuno scopo nel calcolare l'ingresso del sole nelle costellazioni, gli astronomi non sanno cosa farsene di una informazione come "l'ingresso del sole in una costellazione", se non per curiosità. 

Per gli astrologi invece, l'ingresso del sole nel segno dell'ariete è un punto fondamentale, alla base di ogni teoria o tecnica astrologica, poichè definisce l'inizio dell'anno astrologico, il punto "zero" da cui si iniziano a misurare i segni zodiacali.

Quando l'astrologia da scienza basata sull'osservazione degli astri diventò arte basata sul calcolo del moto degli astri, circa 2000 anni fa, l'inizio della primavera, cioè l'equinozio di primavera, avveniva  con il sole nella costellazione dell'ariete, e a quel tempo segno e costellazione in qualche modo si sovrapponevano, anche se solo molto grossolanamente visto che una sovrapposizione esatta non era a quel tempo e non è nemmeno ora possibile...

All'ariete sono legati dalla notte dei tempi molti dei simbolismi propri dell'inizio della primavera, da sempre considerata quella che dà inizio al ciclo delle stagioni così come l'inverno ne è la fine.
Il cambio di temperatura, il fatto che le ore diurne diventano finalmente più lunghe di quelle notturne, il risveglio della natura sia nel mondo vegetale che animale, sono tutti fattori che non potevano non avere un riscontro nella interpretazione di un tema astrologico, nel caso dell'equinozio di primavera non poteva che essere scelto l'ariete come segno corrispondente all'inizio dello zodiaco, molto probabilmente i simbolismi dell'ariete sono stati creati proprio per perfezionare questo abbinamento.
Così come l'ariete, tutti gli altri segni/costellazioni sono dotati di caratteristiche che li mettono in relazione diretta con il ciclo stagionale di caldo/freddo e secco/umido ore diurne e ore notturne ecc. ecc.

Il capricorno tanto per fare un esempio, non potrebbe mai iniziare in agosto o in giugno, non con le caratteristiche che gli sono state attribuite per tradizione.

E' dal fatto che i segni sono stati messi in corrispondenza diretta con le stagioni (così come osservate alla latitudine della Mesopotamia) che deriva il nome del tipo di astrologia usato ancora oggi in occidente e cioè astrologia tropica o tropicale, tropikos in greco, da radici indoeuropee ancora più antiche, significa rivolgimento, rivoluzione e rappresenta bene il ripresentarsi del sole nel punto equinoziale, di equilibrio tra giorno e notte, per ricominciare un nuovo ciclo stagionale.

Calendario Assiro-Babilonese
Quando gli astronomi/astrologi di 2000 anni fa si accorsero che pian piano la costellazione dell'ariete si stava spostando insieme a tutto il resto dello zodiaco astronomico si trovarono di fronte alla scelta su come adeguare lo zodiaco astrologico, con le sue caratteristiche ormai ben fissate, a questo spostamento che avrebbe fatto venir meno i consueti abbinamenti tra segni e simbolismi stagionali; sebbene non sia chiaro nè in quanto tempo nè come ci sia arrivati, fatto sta che lo zodiaco astrologico fu lasciato così come era, con il suo inizio a 0 gradi dell'Ariete che coincide, anno dopo anno, con l'equinozio di primavera, poichè il simbolismo "Sole in ingresso Ariete= Equinozio di Primavera" non poteva e non può in alcun modo essere cambiato senza stravolgere completamente il concetto stesso di astrologia .
Si potrebbe anche dire che lo zodiaco tropico appartiene da allora al sistema solare e non alle stelle, visto che è la relazione terra /sole a fissarne l'inizio e non la posizione della terra o del sole rispetto alle stelle fisse.

In pratica si può ben affermare che per l'astrologia tropica è importante, anzi fondamentale, la coincidenza dei segni con le stagioni e non con le costellazioni da cui hanno preso il nome.

A questo punto uno potrebbe chiedersi se può mai esistere una astrologia che tenga in considerazione le costellazioni e non i segni. e la risposta è nò. 
Diciamo che in India si continua a tener conto della precessione  degli equinozi, dagli astrologi indiani è infatti praticata una astrologia chiamata siderale o Vedica o Jyotish basata su uno zodiaco, detto siderale, che sposta continuamente il suo inizio per uniformarsi alla precessione degli equinozi (questo spostamento è chiamato in India anyamansa), ma anche loro mantengono una suddisione fittizia dello zodiaco in 12 segni tutti di 30°, suddivisione assolutamente simbolica, che non tiene assolutamente in conto l'ampiezza effettiva delle costellazioni, proprio come l'astrologia tropica occidentale .

Zodiaco Vedico con i Signori dei segni
Questo zodiaco, chiamato siderale, ha oggigiorno l'inizio dell'ariete spostato all'indietro di circa 24° rispetto allo zodiaco tropico (usando l'anyamnsa moderno di N.C.Lahiri del 1939) , tanto per esemplificare una persona nata quest'anno il 23 Marzo non avrà, per l'astrologia Vedica, il sole al 0° dell'ariete ma a 6° dei pesci.

Questa è, semplificata al massimo, la differenza più evidente tra i due zodiaci ma ci sono due punti fondamentali che occorre considerare: il primo e più importante è che nessuno è in grado di dire quando e come effettivamente la costellazione dell'ariete e il segno dell'ariete coincidevano dato che nessuno è in grado di dare una risposta esatta alla domanda "ma dove inizia veramente una costellazione?", ripeto ancora una volta che qualsiasi scelta di un punto di inizio di una costellazione al posto di un altro è del tutto arbitraria...

Arbitrario è anche il sistema adottato dagli astronomi moderni nel 1928 e non può certo essere preso in considerazione per eventi che appartengono alla storia antica dell'astrologia e astronomia...gli antichi prendevano per esempio una stella di riferimento, tra quelle più luminose, che poteva anche trovarsi non all'inizio della costellazione ma ben all'interno...

Quindi, non a caso, esistono diversi punti di partenza da cui astronomi e astrologi hanno calcolato la precessione degli equinozi ma nessuno è in grado di affermare con certezza che uno in particolare è più giusto degli altri, anche tra gli astrologi Vedici esiste una certa confusione in proposito...e ognuno adopera l'anyanamsa  che preferisce...e non vi dico le liti tra gli astrologi sideralisti, vedici o non vedici...

Secondo punto è che dopo aver fissato un punto di partenza arbitrario anche le suddivisioni dei segni sono arbitrarie, da cui si può trarre la conclusione che c'è ben poca corrispondenza tra gli zodiaci astrologici e quello astronomico.
Qui sotto ho costruito un grafico dove sono rappresentati i tre zodiaci di cui ho parlato in questo post, nell'ordine quello astronomico, quello astrologico tropico (occidentale) e quello astrologico siderale (Vedico, Indiano).

1-zodiaco astronomico   2-zodiaco astrologico tropico    3-zodiaco astrologico vedico/siderale

In fondo al grafico ho posto una scala temporale divisa in mesi da cui si può risalire (con molte approssimazione visto che non è una scala molto precisa da usare per calcoli ma fatta a solo scopo illustrativo) i segni e costellazioni interessati nei vari periodi dell'anno.
Ho riportato due date tra le tante abbastanza significative, di cui la prima è l'ingresso del sole dalla costellazione dei pesci all'ariete il 18 aprile 2013, quando lo zodiaco astrologico tropico ha invece il sole alla fine dell'ariete in procinto di entrare in toro e quello vedico ha il sole al 5° grado dell'ariete.
La seconda data è il passaggio del sole dalla costellazione della vergine a quella della bilancia il 31 ottobre 2013, come si può vedere dal grafico lo zodiaco tropico invece mostra il sole a circa 8° nello scorpione mentre quello vedico ha il sole a metà della bilancia.
Notare come i nati nella prima metà di Dicembre abbiano il sole nella costellazione dell'Ofiuco (la casella bianca tra scorpione e sagittario) per gli astronomi, in quella del sagittario per gli astrologi tropici e nello scorpione per i vedici....

Poichè questo post non vuole assolutamente essere un post di confutazione dell'astrologia siderale, ma solo di spiegazione delle differenze tra la visione astrologica e quella astronomica del cielo, termino qui la comparazione dei tre zodiaci, l'astronomico, il tropico e il siderale, non prima però di aver toccato brevemente l'argomento dell'era dell'Acquario.

La precessione degli equinozi ha portato alcuni astrologi, lo scorso secolo (Steiner per primo), a ipotizzare un ciclo di ere astrologiche aventi tutte la durata di 2149 anni circa (vi risparmio i decimali) il tempo cioè impiegato dall'asse equinoziale per compiere un arco di 30° e passare da un segno all'altro.

Diciamo che iniziando il ciclo con l'era del Toro al tempo dei caldei, diventa l'era dell'Ariete durante il periodo babilonese-egiziano-greco che per qualcuno finisce nel 70 a.C anno in cui inizia l'era dei Pesci che dovrebbe quindi finire (sempre per quel qualcuno) nel 2079 circa e far finalmente iniziare, con grande gioia e tripudio dei seguaci della New Age, l'era dell'Acquario.








Per primo bisogna vedere quale punto del cielo viene preso come inizio del calcolo, e qui sopra potete vedere tre sistemi usati per raffigurare l'Ariete e che prendono in considerazione stelle diverse pur appartenenti tutte all'ariete...da dove comincereste voi a contare l'inizio? come già detto e ripetuto sopra ogni sistema è arbitrario e quindi non vale carta su cui è scritto...

Siccome non esiste nessuno al mondo che abbia modo di definire questo inizio con sicurezza allora tutti i calcoli successivi sono inutili...al momento esistono tante di quelle date diverse per l'inizio dell'era dell'Acquario che si possono soddisfare le esigenze di qualsiasi astrologo e di qualsiasi astrologia...o di qualsiasi fede religiosa...tanto per curiosità Steiner diceva che l'ingresso nell'ariete si deve calcolare quando il sole è a metà del segno dell'ariete e non all'inizio...bah...lasciamo perdere...

Per quel che mi riguarda basta che non mi si cambi il segno di nascita da Capricorno in qualche cosa d'altro, visto che ormai sono tanti anni che me lo porto addosso che mi ci sono proprio abituato....^_^